Revello, tutti negativi alla casa di riposo
La notizia tanto attesa è arrivata: i 68 addetti e i 103 ospiti dell’Ospedale San Chiaffredo sono tutti negativi al Covid-19. I tamponi da poco effettuati hanno dato l’esito che si aspettava e confermano la qualità delle decisioni prese sin dal 24 febbraio, quando è esplosa l’emergenza pandemia.
Radiosa Silvana Sanina, presidente della Fondazione Ospedale civile di Revello: «Un risultato che condivido con chi ha sopportato il peso di tante decisioni: la dottoressa Loredana Riolfi, il direttore Dario Palmero, la dottoressa Francesca Liporace, referente dell’emergenza Covid-19, l’amministrativa Erika Martinengo, l’ingegnere Luigi Chiavazza, i colleghi consiglieri e tutto il personale che ha saputo implementare, con grande professionalità, nuove e complesse procedure da subito introdotte a tutela di ospiti ed addetti».
Quali sono stati i momenti più difficili?
«Nelle ultime settimane la stanchezza per l’enorme mole di lavoro fatto nel ridisegnare l’intera organizzazione dell’ente e di tutto il personale si è fatta sentire. All’inizio dell’emergenza gli ospiti e i loro familiari hanno sofferto per la forzata lontananza ma tutti hanno compreso che quanto veniva fatto era per il loro esclusivo bene e non vi era margine per altre soluzioni».
Avete lanciato un allarme di natura anche economica. Come stanno le vostre finanze?
«L’investimento per le dotazioni è stato straordinario. Proteggere tutti, sanificare riorganizzare i reparti è costato tanto, ma Comune, parrocchie, aziende e privati hanno immediatamente compreso la gravità della situazione e ci hanno sostenuto».
Ora quale è il vostro stato d’animo?
«Sarà una grande occasione per ripartire, consapevoli della complessità e dell’alto livello di professionalità che il governo di simili strutture di assistenza oggi impongono. È un risultato che dà ragione all’opera di profonda riorganizzazione strutturale ed operativa intrapresa in questi ultimi mesi. Resta però una preoccupazione…».
Quale?
«Il Covid-19 non è sconfitto e non si può abbassare la guardia. Le procedure adottate verranno certamente rimodulate, nei modi e nei tempi che l’unità di crisi saprà individuare, ma sempre con l’occhio costantemente puntato alla tutela delle persone che ci sono state affidate ed a quella del personale che se ne prende cura. I costi straordinari saranno presenti anche nei mesi a venire. Ci sarà ancora bisogno dell’aiuto di tutti, della generosità dei revellesi che amano il San Chiaffredo e che non lo lasceranno solo».