Quartiere a saluzzo

Al Quartiere nasce lo Spaccio Bistrò

L’opposizione è critica sul progetto

Al Quartiere nasce lo Spaccio Bistrò

Da lunedì 1° settembre, nell’ex caserma Mario Musso di piazza Montebello, ha aperto i battenti Lo Spaccio Bistrò, nuovo locale situato nell’area a sinistra dell’ingresso principale del polo socio-culturale Il Quartiere, che ospita la biblioteca civica, associazioni, enti e il liceo Soleri Bertoni.

Il nome richiama la tradizione militare: chi ha svolto il servizio ricorda lo spaccio come luogo di svago e acquisti a prezzi agevolati.

Il progetto, con finalità sociali più che commerciali, nasce da una convenzione annuale tra la Fondazione Bertoni e l’associazione Voci Erranti, già attiva in progetti di reinserimento sociale nel carcere Morandi. Il locale proporrà caffetteria e cucina con prodotti provenienti dal carcere, dall’Atlante dei Sapori delle Terre del Monviso e da aziende locali a chilometro zero. Lo Spaccio sarà anche uno spazio coworking e un luogo per eventi, incontri e attività culturali.

«Ci piace collegare passato e presente – spiega Grazia Isoardi di Voci Erranti – ricordando la storia del luogo e attualizzandola. Il nome, oggi spesso associato a comportamenti illeciti, qui vuole celebrare uno spazio di socialità, idee e progetti condivisi». Per Carlo Allemano, presidente della Bertoni, il locale è un tassello del più ampio progetto de Il Quartiere: «Offre nuove possibilità, come gustare un caffè, incontrare esperienze diverse e studiare insieme».

La vicesindaca Francesca Neberti ha evidenziato il ruolo aggregativo del bistrò, sottolineando come possa diventare «un punto di riferimento per studenti, famiglie e cittadini».

L’inaugurazione è prevista per venerdì 12 settembre.

Tuttavia, l’iniziativa non è priva di critiche. I consiglieri comunali di minoranza Giovanni Damiano, Claudio Capitini, Nicolò Giordana, Riccardo Conte e Paola Sanzonio hanno espresso dubbi sulla scelta del nome e, soprattutto, sullo spostamento del baricentro commerciale dal centro città verso il Quartiere. «Non basteranno gli eventi e la festa patronale a risollevare un commercio che vede chiusure continue – scrivono -. A Saluzzo manca una strategia per corso Italia, piazza Cavour e piazza Garibaldi, e il distacco tra amministrazione e città è evidente anche nel verde».

L’apertura dello Spaccio segna dunque una novità culturale e sociale, ma al contempo riaccende il dibattito sulla strategia urbanistica e commerciale della città.