Donazione sangue

L’allarme dei donatori dell’Adas «Così non si potrà più donare»

Allarme per le donazioni di sangue dell'Adas Saluzo Fidas

L’allarme dei donatori dell’Adas «Così non si potrà più donare»
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«Se non cambiano le regole, non potremo più donare il sangue». I donatori dell’Adas lanciano l’allarme sulle difficoltà che impongono le nuove norme sui locali destinati ai prelievi collettivi.

Livio Delfiore, presidente dell’Adas Saluzzo Fidas, guarda con preoccupazione al 2024: «A seguito delle ispezioni che saranno effettuate dagli enti durante l’anno - spiega -, la nostra associazione rischia la chiusura di numerose sedi di prelievi locali. Ad oggi sono una decina su tutto il territorio. Le nuove regole impongono requisiti più stringenti per le strutture adibite a prelievi. Questa situazione mette in grave rischio i volumi di raccolta di sangue attuali e in forte discussione tutto il lavoro svolto dall’Adas in oltre 60 anni di attività, durante i quali sono stati aperti tanti punti locali di raccolta coprendo ad oggi un territorio molto vasto in modo capillare». Adas sta già lavorando da mesi per trovare soluzioni alternative, come l’individuazione di nuove sedi idonee e utilizzare punti di raccolta collettivi.

«La nostra associazione - continua il presidente - si impegna a salvaguardare il bene comune perché il sangue non si compra, ma si dona, ed è nostro compito primario favorire in ogni modo possibile questo gesto così importante. Ma, accanto alla carenza di personale sanitario che in questi anni ha provocato non pochi problemi nell’organizzazione delle giornate di prelievo, ora c’è questa ulteriore tegola che restringe le maglie dei locali disponibili, imponendo una serie di caratteristiche che escluderanno i classici locali utilizzati finora come scuole, saloni, municipi».

Il 2023, nonostante le difficoltà, si è concluso con un bilancio positivo per l’Adas Saluzzo Fidas. Sono 2619 donatori iscritti all’associazione.

«Abbiamo chiuso l’anno totalizzando oltre 3200 donazioni, in crescita rispetto al 2022 - dice Delfiore -, grazie all’impegno dei 23 gruppi sul territorio. Alcuni di loro si sono particolarmente distinti in intraprendenza e tenacia, organizzando prelievi locali anche negli ultimi giorni dell’anno con grande successo di sacche raccolte. Il segno positivo registrato anche nel numero di donatori iscritti e rientrati da una sospensione è una forte motivazione per tutto nostro movimento associativo».

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