alpini di saluzzo

Gli alpini della Monviso hanno la loro madrina: Paola Ravazzi

Professoressa a Verzuolo, con la passione per la fotografia

Gli alpini della Monviso hanno la loro madrina: Paola Ravazzi
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Gli alpini della Monviso hanno la loro nuova madrina. Si tratta della professoressa Paola Ravazzi, nominata ufficialmente madrina della sezione.

Insegnante alle scuole medie di Verzuolo, moglie di un alpino del gruppo di Saluzzo, lei stessa aggregata alla sezione, da diversi anni collabora attivamente con le penne nere nelle pratiche d’ufficio e nell’organizzazione. Da qualche tempo è inoltre la fotografa ufficiale del gruppo e, nel maggio scorso, per la prima volta, ha preso parte, come fotografa accreditata, all’Adunata nazionale di Vicenza.

La nomina è arrivata nel corso dell’ultima riunione del direttivo.

«Storicamente - racconta il presidente della sezione Enzo Desco - le madrine si individuavano in quelle donne, spesso mamme, insegnanti di scuole elementari o superiori e comunque persone ricche di virtù morali, che avendo avuto l’indirizzo di un soldato al fronte, lo adottavano come figlioccio, gli scrivevano spesso, gli mandavano di tanto in tanto a seconda dei loro mezzi finanziari qualche pacco con ciò che più gli occorreva o che più desiderava, oggetti di lana, sigarette. Ma la missione delle madrine doveva essere anzitutto quella di mantenere sereno ed elevato il morale del loro figlioccio, mostrandogli interessamento ed affetto, assistenza morale e patriottica quasi sempre fungendo da tramite con la famiglia con la quale si instaurava un prezioso rapporto di collaborazione».

Oggi la madrina è individuata come quella figura, peraltro non prevista espressamente nell’organigramma dell’Ana, legata agli alpini da vincoli di parentela, amicizia o simpatia, di riferimento per virtù morali e personali quali: moralità, onesta e integrità nei comportamenti, dai gruppi o sezioni, che molto spesso collabora economicamente ed anche direttamente nelle iniziative programmate dall’associazione.

«Le caratteristiche principali del ruolo di madrina della sezione - osserva Desco -, sono essenzialmente legate alla condivisione dei valori alpini e la vicinanza alle iniziative sociali locali e nazionali che i vari livelli associativi organizzano, ed in particolare, una madrina deve trovarsi a proprio agio con i soci della sezione dai più giovani ai più anziani e collaborare con il presidente sezionale e il direttivo della sezione nelle attività promosse. Direi che Paola incarni esattamente questo ruolo. Ha portato all’interno del gruppo tutta la sua simpatia, oltre ad un’energia straordinaria e una passione verso il nostro mondo che pochi hanno».

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