Anche Cirio, Oliva e Malaguti ricordano l’eccidio nazi-fascista
Mercoledì pomeriggio all’Iris si aprono le celebrazioni per l’80esimo della liberazione

L’amministrazione provinciale, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, vuole ricordare il sacrificio di quei droneresi che osarono sfidare il fascismo con un’iniziativa in programma al teatro Iris di Dronero. Mercoledì 16 aprile, alle 17,45, l’Iris ospita “Il sacrificio di Dronero”, dialogo tra Andrea Malaguti (direttore de La Stampa) e Gianni Oliva (storico ed ex assessore regionale). Porteranno i loro saluti il presidente della Regione Alberto Cirio, il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo, il sindaco di Dronero Mauro Astesano. Introduce Gigi Garelli, direttore dell’istituto atorico della Resistenza.
Nell’occasione si commemora l’eccidio del 2 gennaio ’44. I tedeschi rastrellano le vie del paese, fucilano otto ostaggi sotto l’ala del Teatro (altri due verranno uccisi dietro le mura e a San Giuliano di Roccabruna), incendiano alcune abitazioni e la tipografia Lantermino-Coalova. Al termine dell’operazione la colonna ritorna a Cuneo con un gruppo di droneresi in stato di arresto. Cinque di questi (l’avvocato Pietro Allemandi, i tipografi Giovanni Lantermino e Cristoforo Coalova, l’imprenditore Magno Marchiò e il geometra Giuseppe Lugliendo) verranno deportati nel campo di concentramento di Mauthausen dove troveranno la morte.
«Abbiamo scelto ad emblema delle celebrazioni - dice il presidente Robaldo - il sacrificio di quei cinque droneresi perché rappresenta un caso peculiare tra gli eccidi che hanno caratterizzato la nostra storia nelle fasi finali della seconda guerra mondiale. Ci ricordano di non dare mai per scontate quelle piccole e grandi libertà di cui oggi possiamo godere proprio grazie al sangue versato dai nostri predecessori: la nostra provincia, insignita della medaglia d’oro al valor civile, ha pagato un caro prezzo nella lotta di liberazione».
«Sono onorato che la Provincia abbia scelto Dronero per celebrare gli 80 anni dalla Liberazione - spiega il sindaco di Dronero, Mauro Astesano -, creando un’occasione per rinnovare il ricordo dei nostri concittadini che diedero la vita per la libertà e la democrazia, per la convivenza civile e la pace».
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