Annullata la “Festa dei Pierini” a Pagno

Dopo quasi cinquant’anni di tradizione, la “Festa dei Pierini” al lago di Pagno, la classica giornata di pesca facilitata dedicata ai bambini, non si terrà.

Il lago resterà desolatamente vuoto, privo del vociare dei bambini che ogni anno, la prima domenica dopo il termine delle scuole, raggiungevano il piccolo specchio d’acqua all’imbocco della val Bronda, accompagnati da genitori e nonni , per scoprire l’arte della pesca.

A comunicarlo è il direttivo dell’Associazione Pescatori Valle Po e Valle Varaita, che da sempre organizza l’evento simbolo dell’inizio estate per appassionati di pesca, famiglie e bambini.

«A determinare la sospensione della manifestazione - racconta Renato Testa - è stato l’aumento incontrollato della presenza dei cormorani, che predano in massa le trote immesse nel lago, rendendo impossibile qualsiasi attività ittica e compromettendo l’equilibrio dell’intero ecosistema. Nonostante le numerose segnalazioni da parte dell’associazione, non sono state attuate misure di contenimento. Ringraziamo tutti per la comprensione - sottolinea Testa - ma se la situazione non cambierà, saremo costretti a interrompere ogni attività presso il lago, compresi gli interventi di manutenzione e pulizia delle aree che finora abbiamo svolto a titolo volontario per il bene del territorio».

La “questione cormorani” si trascina ormai da qualche anno al lago di Pagno, un piccolo invaso pre-collinare alle porte di Saluzzo, che di è fatto è la “casa” dell’associazione pescatori cittadina.

Un paio d’anni fa il gruppo aveva scritto al presidente della Provincia per sollevare il problema degli uccelli predatori che facevano strage di trote e trotelle.

Proprio sulla scorta delle sollecitazioni dell’associazione pescatori di Saluzzo e di altre realtà locali, la Provincia ha aggiornato il Piano Cormorani qualche settimana fa, ampliando le aree di contenimento dei cormorani, a tutela delle specie ittiche locali, includendo anche alcune zone lungo il fiume Po e il torrente Varaita. Il piano stabilisce il contenimento di un numero variabile tra 110 e 160 cormorani, pari al 10% del numero totale di esemplari censiti in provincia.

Va ricordato che il cormorano è anch’esso una specie tutelata.

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