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L’Asl Cn1 conferma: «Attivato il reparto di terapia sub-intensiva»

«A settembre sarà attivato il reparto di terapia sub-intensiva in ospedale»

L’Asl Cn1 conferma: «Attivato il reparto di terapia sub-intensiva»
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A partire da metà settembre l’ospedale di Saluzzo potrà contare su un nuovo servizio essenziale per la gestione dei pazienti più complessi: verranno attivati fino a quattro posti letto di terapia sub intensiva. La conferma ufficiale alla notizia diffusa la scorsa settimana dalla Gazzetta arriva direttamente dalla direzione generale dell’Asl Cn1, che ha comunicato l’avvio del progetto, già in fase avanzata di preparazione.

L’area individuata per ospitare i nuovi letti è adiacente al reparto di Medicina Interna e a quello di Fisiopatologia Respiratoria. Si tratta di spazi già predisposti, suddivisi in tre stanze comunicanti, integrati nel reparto esistente e in continuità con la degenza ordinaria. Mancano solo alcuni interventi tecnici che verranno completati nelle prossime settimane, in tempo per l’avvio del servizio previsto a settembre.

Il progetto nasce da una proposta formulata dai medici Fabrizio Corsini e Luca Dutto, ed è stato reso noto pubblicamente durante il recente Consiglio comunale dall’intervento del consigliere di maggioranza Corrado Lauro, anch’egli medico. L’idea è stata accolta con favore sia dall’amministrazione comunale, che ha votato all’unanimità un ordine del giorno a sostegno del progetto, sia dalla direzione dell’Asl, che ha espresso la propria convinzione sulla validità dell’iniziativa.

«È un progetto che abbiamo da subito valutato positivamente e siamo lieti che l’amministrazione comunale lo condivida - dichiarano il direttore generale Giuseppe Guerra e il direttore sanitario Monica Rebora -. Ci stiamo lavorando da tempo, insieme ai professionisti coinvolti, e saremo pronti a partire da metà settembre».

Un aspetto importante evidenziato dai promotori è la sostenibilità dell’intervento: non richiede un aumento significativo di risorse umane e non comporta costi aggiuntivi per l’Asl. Il cuore del progetto è l’ottimizzazione dell’organizzazione interna, per garantire un’assistenza adeguata a pazienti in condizioni di diversa criticità, senza gravare sui bilanci già tesi della sanità regionale.

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