ospedale di savigliano

Autunno caldo per il nuovo ospedale

Il sindaco portera rassicura sull’iter ma ammonisce: evitiamo tensioni politiche In consiglio comunale a Savigliano l’assessore Ferraro detta l’agenda: variante entro fine anno

Autunno caldo per il nuovo ospedale
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Nel momento in cui si allungano ombre sul futuro del nuovo ospedale di Cuneo e si dilatano i tempi (si parla, con ottimismo, del 2032) è lecito interrogarsi sullo stato dell’arte di quello nuovo di Savigliano, che dovrebbe servire il quadrante Nord-Ovest della Granda, vale a dire Saviglianese, Fossanese e Saluzzese, comprese le valli Po e Varaita.

Il tema è stato affrontato nella seduta del Consiglio comunale di Savigliano giovedì scorso.

I consiglieri del gruppo di minoranza “Spazio Savigliano” hanno rivolto un’interrogazione al sindaco Antonello Portera per capire qual è la situazione.

«Da qualche mese ormai - ha affermato il consigliere Pd Paolo Tesio - non vi sono notizie riguardanti il nuovo ospedale Savigliano-Saluzzo-Fossano né sull’iter della variante urbanistica, né sulle risorse per l’acquisto dei terreni. Per questo chiediamo: quando sarà terminata la variante urbanistica, se ci siano o meno risorse per l’acquisto dei terreni e se il sindaco abbia intenzione di chiedere un incontro con il nuovo assessore regionale alla Sanità Riboldi per fare il punto della situazione ed evitare che si ripetano situazioni incresciose come quella di Cuneo».

La risposta “tecnica” è arrivata dall’assessore comunale alla Sanità, che ha una specifica delega sull’ospedale, Rocco Ferraro, il quale ha spiegato l’iter dei vari passaggi che riguardano la Conferenza dei Servizi, che coinvolgerà tutti i Comuni dell’area saviglianese, saluzzese e fossanese, l’Asl Cn1 e la stessa Regione.

Ferraro ha anche richiamato la questione della variante urbanistica, che riguarderà sia l’impatto ambientale dell’opera che altri aspetti a questo connesso, sia la dichiarazione di pubblica utilità e indifferibilità, propedeutica all’esproprio dei terreni nei pressi dello stabilimento Panna Elena dove la costruzione della nuova struttura sanitaria è prevista.

A proposito di quest’ultimo aspetto l’assessore Ferraro ha puntualizzato: «Compete all’Asl, in quanto stazione appaltante, e non al Comune l’acquisto e l’esproprio dei terreni».

Da quanto si evince le spese previste entreranno a far parte del “pacchetto Inail”, il soggetto che diventa dunque il finanziatore unico dell’operazione nuovo ospedale.

«Se non si frapporranno ostacoli – ha osservato ancora Ferraro – il percorso dovrebbe concludersi entro fine anno, inizio nuovo anno».

Il sindaco Antonello Portera, dal canto suo, ha spiegato che avrà un primo incontro con l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi già il 7 ottobre, mentre a fine mese o ai primo di novembre questi presenterà, insieme ai vertici dell’Asl, lo stato dei lavori a sindaci e amministratori locali.

«Non vorrei - ha però ammonito Portera - che la situazione di Cuneo si traducesse in tensioni che potrebbero riverberarsi tradursi in frizioni anche da noi. Evitiamo - questo la sintesi del suo messaggio espresso in aula - di mettere in competizione le comunità sanitarie della provincia perché rischieremmo la fine dei capponi di manzoniana memoria. Nel frattempo - ha ancora rilevato - dobbiamo mantenere e potenziare le strutture esistenti, utili sia nella fase transitoria che in prospettiva pur se con un diverso utilizzo rispetto all’attuale».

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