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«Le nostre battaglie su acqua, aria, suolo E l’idea della ciclabile, diventata realtà » parla Elisabetta Roberti

Parla Elisabetta roberti, presidente del circolo legambiente di barge

«Le nostre battaglie su acqua, aria, suolo E l’idea della ciclabile, diventata realtà » parla Elisabetta Roberti
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Nel ciclo di interviste che la Gazzetta ha finora dedicato al tema dell’acqua, nella cornice più ampia dei cambiamenti climatici, abbiamo intervistato questa volta Elisabetta Roberti, presidente del Circolo Legambiente di Barge.

Com’è nata l’associazione sul territorio saluzzese?

«Abbiamo aperto il Circolo ben trentacinque anni fa a Barge, preoccupati, come molti cittadini, delle emissioni in atmosfera della allora Galfer e di una discarica di rifiuti pericolosi. Negli anni siamo cresciuti, ora abbiamo soci anche nel Saluzzese, a Villafranca e in valle Po».

Quali sono le principali attività di Legambiente nella zona?

«Le attività sono molteplici. Vanno dall’adesione alle campagne nazionali di Legambiente, quali Puliamo il Mondo, Voler bene all’Italia, Festa dell’Albero etc, agli interventi nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. E con l’intervento di esperti, abbiamo organizzato laboratori nelle scuole di Barge, Bagnolo Piemonte e Villafranca».

Circa i rapporti con le istituzioni, quali sono i temi sui quali si muove Legambiente?

«Negli anni, i rapporti hanno riguardato tutta una serie di problematiche. Abbiamo posto diverse questioni urbanistiche, come quelle legate al consumo di suolo e alle varie modalità d’inquinamento (aria, acqua, terreno). Alta l’attenzione anche per le energie rinnovabili, l’uso delle risorse, la mobilità sostenibile. Insieme al Circolo Legambiente Valpellice, ci siamo fatti promotori di un importante progetto coronato dal successo: il recupero del sedime della linea ferroviaria Bricherasio-Barge diventato pista ciclabile. Inoltre, ci siamo costituiti parte civile, come Legambiente Piemonte, in un processo per smaltimento abusivo di rifiuti, il cosiddetto “carfluff”».

Una vicenda, quest’ultima, che fece molto parlare. Vuole ricordarci di che cosa si trattava?

«In estrema sintesi, il processo che ne è scaturito dopo lunghe e complesse indagini ha riguardato otto discariche della zona, contaminate da materiali e sostanze altamente inquinanti, sotterrati vent’anni fa. I primi ritrovamenti si ebbero nel 2003. Da allora, l’indagine, condotta da Arpa si è ampliata interessando la sfera giudiziaria. Soltanto recentemente la Regione Piemonte ha deciso di stanziare dei finanziamenti, per conseguire la bonifica di queste aree».

L'intervista integrale sul giornale in edicola

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