Busca-Dronero, da una tratta di “serie B” l’idea di una pista ciclo-turistica
Bici al posto dei treni L’affondo di Busca, che vuole comprare il sedime della ferrovia
Il ritorno del treno sulla linea Saluzzo-Cuneo, riaccende la volontà di Busca di essere attiva protagonista nell’ambito turistico cuneese. Oltre a sviluppare mostre d’eccellenza a casa Francotto, dare vita a un ricco calendario teatrale e musicale (Santibriganti, Amici della Musica, Biblioteca) e tirare a lucido i suoi gioielli architettonici (in testa il castello del Roccolo) e artistici (i dipinti dei fratelli Biazaci e la collezione privata La Gaia), sono tanti i punti di interesse paesaggistici che ancora possono essere valorizzati. Le cave di alabastro in primis. E per farlo occorre intercettare una fascia di visitatori crescente e appassionata, che crede nel turismo sostenibile e nella visita “lenta”.
Per questo l’amministrazione comunale intende rilevare il sedime della ex ferrovia Busca-Dronero. E non, come erroneamente riportato nel numero della scorsa settimana, la stazione dei treni.
Un progetto, quello relativo al recupero della linea ferrata in chiave turistica, che affonda le sue radici nel 2009: 15 anni. Un tempo lungo, un cui le trattative sono andate avanti per cercare un punto d’incontro, anche e soprattutto economico, tra le due cittadine e Rfi, titolare del tratto dismesso oltre 50 anni. Ora Busca vuole effettuare l’ultimo “affondo” e andare a chiudere l’operazione, con l’obiettivo di realizzare la pista ciclabile della bassa valle Maira. I soldi per la realizzazione effettiva e per tutti i servizi previsti sulla tratta ancora non ci sono, ma l’acquisizione del sedime sarebbe un passo decisivo per mettere la prima pietra e poi andare a caccia di finanziamenti nell’ambito dell’eco-turismo.
UN’IDEA DI GIOLITTI
Con l'avvio della realizzazione della Cuneo-Saluzzo, si intensificarono le richieste di Dronero e delle valli Maira e Grana per ottenere la costruzione di una tratta ferroviaria che collegasse Dronero stessa alla suddetta linea. Nel 1901 il Comune di Dronero incaricò gli ingegneri Vicary e Chiaves di elaborare il progetto della ferrovia Busca-Dronero. Quest'ultimo fu poi trasmesso al Ministero dei Lavori Pubblici per l'approvazione nel mese di novembre dello stesso anno. Nonostante il continuo interessamento di Giolitti, allora ministro delle Finanze, la realizzazione di questa linea venne protratta ancora per molto tempo a causa di una serie di insuperabili difficoltà economiche. Bisognerà attendere il 7 dicembre 1909 per vedere accordata al Comune di Dronero la definitiva concessione per la costruzione e l'esercizio della linea. Intanto, alla sovvenzione governativa si era aggiunta quella della Provincia di Cuneo, nonchè quella dello stesso Comune di Dronero. Il progetto esecutivo fu approvato il 31 maggio 1910 ed i lavori iniziarono il 9 marzo 1911 a cura dell'impresa "Boggio". La linea venne aperta, dopo neanche un anno di lavori, costati 1.781.000 lire, il 20 settembre 1912, ma l'inaugurazione ufficiale fu posticipata al 13 ottobre 1913 per consentire al Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti (nativo proprio di Dronero) di partecipare ai grandi festeggiamenti organizzati dal Comune di Dronero.
SERVIZIO RIDOTTO
La linea, lunga circa 12 Km, si diramava dalla Cuneo - Saluzzo nella stazione di Busca (lato Cuneo), oltre il ponte in muratura sul torrente Maira costituito da cinque archi di 10 metri di luce cadauno.
La stazione terminale di Dronero, situata alla periferia della città, venne dotata di un ampio fascio binari e di rimessa locomotive, risultando sin da subito fin troppo sovradimensionata rispetto ai reali volumi di traffico.
Nonostante i grandi festeggiamenti, il tratto era tutto tranne che un collegamento importante: il traffico rimase sempre legato alle esigenze locali con solo 4 coppie di treni già negli anni '30, con qualche servizio merci. In diretta concorrenza alla ferrovia esisteva già dalla fine dell'800 una tranvia (a scartamento 1100 mm) che collegava Dronero con Cuneo via Caraglio, su un percorso decisamente più breve della ferrovia: gran parte dell'utenza preferiva servirsi della tranvia.
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