La Casa di comunità all’ex-Cambrun, al servizio dei cittadini
Con Cirio e Paschetta è stato presentato il progetto territoriale dell’Asl Torino 3
Martedì scorso, a Cavour si è tenuta la presentazione del progetto per la nuova Casa di comunità AslTo3. All’evento, organizzato dal sindaco Sergio Paschetta, hanno preso parte il presidente della Regione Alberto Cirio, il direttore generale AslTo3, Franca Dall’Occo, l'assessore regionale al Welfare, Maurizio Marrone e molte altre figure di spicco nel campo istituzionale .
Con quest’opera, come sottolineato dal sindaco e dalla dottoressa Dall’Occo, il Comune vede finalmente realizzata una struttura attesa da anni che rappresenterà un cambiamento drastico nell’organizzazione dei servizi sanitari rivolti al cittadino, essendo un valido esempio di medicina territoriale, dove sarà possibile fornire prestazioni sanitarie di primo livello e pronto intervento che hanno finalità preventive e si presentano come alternativa all’ospedalizzazione.
La Casa di comunità fornirà un’assistenza sanitaria ambulatoriale su un territorio più ampio rispetto al comune di Cavour poiché ad essa faranno riferimento i comuni vicinali come Campiglione e Garzigliana.
L’edificio sorgerà in pieno centro, tra la casa di riposo per anziani e l’asilo, nell’area idell’ex Cambrun. I lavori di demolizione dello stabile sono già stati portati a termine. Ora, dopo i dovuti sopralluoghi per escludere la possibilità di presenza di siti di interesse archeologico, i lavori possono partire.
Per la costruzione è previsto un costo di circa 1 milione 560 mila euro, finanziati in gran parte con i fondi del Pnrr. La gara di appalto è stata aggiudicata alla ditta Techne Spa di Villa di Serio, Bergamo. A carico del Comune verranno realizzate opere di sistemazione delle aree esterne, tra cui ampi parcheggi per facilitare l’accesso, per 500 mila euro. I lavori dovranno essere ultimati entro metà 2026, pena la perdita dei finanziamenti.
La struttura ospiterà tutti i servizi che ora trovano sede in via Roma 41. Ad essi si aggiungeranno gli ambulatori di 4 medici di medicina generale, un pediatra di libera scelta e il centro per le cure palliative domiciliari. Ha sottolineato Cirio: «La medicina di prossimità permette agli abitanti dei paesi di non andare sempre in ospedale, ma, in caso di bisogno, di poter usufruire di un servizio alternativo e più vicino a casa».
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