cava a busca

Cava a Busca, nessuna mediazione

Lunedì la procedura in tribunale a Cuneo dà esito negativo: si va a processo. I legali dei frazionisti di San Vitale e del Comune non trovano un accordo

Cava a Busca, nessuna mediazione

l tentativo di mediazione ha dato risultato negativo. Tra frontisti di San Vitale e Comune non si giunge ad un accordo. E la disfida per la cava si sposterà, a questo punto, nelle aule del tribunale di Cuneo, dove l’avvio del procedimento è previsto per il marzo 2026.

Gli avvocati del comitato “No cava” lunedì si sono presentati alla mediazione nel foro della città; il sindaco, il segretario e il tecnico comunale, assistititi dai legali torinesi, erano invece in videoconferenza.

La procedura di mediazione intentata da alcuni abitanti della frazione San Vitale nei confronti del Comune di Busca era inizialmente prevista per metà settembre, poi rinviata all’inizio di questa settimana.

Ma da cosa nasce questa contrapposizione? La strada Basilio è una strada vicinale ad uso pubblico o privato? È questa la domanda portata in mediazione. L’obiettivo dei frazionisti è bloccare la “coltivazione” della cava di inerti, opera che da quasi tre anni si trova al centro del dibattito tra i membri del comitato “No Cava” e l’amministrazione comunale.

Questa strada agricola, così come previsto dal progetto, andrebbe ampliata, messa in sicurezza e asfalta in modo da garantire il passaggio dei mezzi pesanti in entrata e in uscita dalla futura cava. Proposta che però non è stata accolta dai residenti di via Basilio, che ne rivendicano la natura di “vicinale privata ad uso privato”.

A meno che non si arrivi ad una pacificazione tra le parti (i frontisti hanno trovato cassa di risonanza anche grazie a personalità della città schierate in opposizione alla giunta Donadio), si annuncia un iter giudiziario lungo, dalle imprevedibili risultanze.

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