Cavour: depurazione e indagini sull'acqua e sulla sostenibilità
A Cavour il nuovo depuratore, mentre viene fatta chiarezza sul sospetto inquinamento delle acque
Negli ultimi anni le scarse precipitazioni e gli inverni caldi hanno sensibilizzato l’opinione pubblica sull’importanza della risorsa acqua che, insieme ai servizi a essa correlati, diventa elemento fondamentale per la sostenibilità ambientale, il benessere dei cittadini e la crescita economica, la cui salvaguardia compare tra gli obiettivi del PNRR.
Anche l’Amministrazione di Cavour si sta attivamente impregnando per garantire ai propri cittadini una gestione volta a evitare la perdita di preziosa acqua potabile durante la distribuzione ed un trattamento idoneo dei reflui, che, necessitano di depurazione prima di essere reimmessi nell’ambiente. A questo scopo l’Amministrazione comunale ha deciso di procedere su due fronti: da un lato lavori di contenimento della perdita idrica nella distribuzione urbana, dall’altro l’adesione alla NewCo, servizio idrico integrato dell’ACEA Pinerolese.
Rientrano nel primo punto i lavori che hanno avuto inizio in gennaio nella frazione Sant’Anna volti al rifacimento della rete idrica messa a dura prova da perdite continue e dalla scarsa pressione nei tubi. I lavori, finanziati e condotti dall’ACEA, sono poi stati estesi anche alla zona di Cappella del Bosco, via Pellosa e via Antica di Vigone con un investimento di circa 4 milioni di euro.
Per quanto riguarda, invece la riorganizzazione del servizio che regolamenta e tutela le acque fornite e le reflue, a inizio anno il sindaco Sergio Paschetta ha ricevuto dal Consiglio comunale l’autorizzazione ad esprimere nell’Assemblea dei Comuni soci di ACEA Pinerolese, voto favorevole alla costituzione della NewCo, ramo aziendale deputata al controllo idrico integrato.
In quest’ambito di tutela si inserisce un rapporto dell’organizzazione ambientalista Greenpeace nel quale si afferma che le acque di molti comuni piemontesi, tra cui Cavour e Villafranca sono contaminate da tracce di Pfas sostanze chimiche di sintesi cancerogene utilizzate in applicazioni di uso comune come schiume antiincendio, rivestimenti delle scatole dei fast food e delle pentole antiaderenti.
Una direttiva europea del 2020 ha fissato come valori limite accettabili di queste una quantità pari a 100 nanogrammi al litro, mentre nelle acque locali sono stati rinvenuti valori di 16-17 nanogrammi/litro, decisamente inferiori al limite.
Il consigliere comunale Luca Valentini portavoce dell’Amministrazione, pur conscio di tale presenza, ha invitato a evitare eccessivi allarmismi poiché la situazione di Cavour non è preoccupante, ma ha assicurato che sarà compito della Regione e dell’ente deputato al controllo idrico integrato, procedere con ulteriori accurati approfondimenti.