«Non sono un campione, e non avevo in mente di scrivere un libro, soprattutto non una biografia. Eppure l’ho fatto, e ne sono felice. Perché questo libro, come sostiene l’amico Sergio Barducci, che materialmente l’ha scritto, contiene un racconto, una storia. E le storie vanno raccontate».
Paolo De Chiesa è reduce dalla presentazione del suo libro “Ho sfiorato il cielo”, illustrato in anteprima, al Magda Olivero, nella sua Saluzzo, assieme all’amico Piero Gros. Un bagno di folla, tanti applausi, sorrisi, complimenti.
«Non era scontato – racconta – perché come dice il proverbio “Nemo profeta in patria”, invece sono felicissimo. È bello constatare di avere tanti amici, tanti ammiratori o semplici conoscenti che apprezzano quello che uno ha seminato durante la strada».
Di strada, De Chiesa, ne ha fatta molta, e l’ha raccontata tutta nel volume edito dalla Minerva e in uscita in libreria mercoledì 19 novembre.
Un viaggio che inizia tra le mura del Marchesato e le nevi di Crissolo, dove ha inforcato i primi sci ancora bambino. Un viaggio proseguito con i successi di gioventù, il salto tra i campioni della “Valanga Azzurra”, i successi e i podi.
Poi le incomprensioni, le difficoltà, gli episodi che hanno rischiato di ricacciarlo nell’anonimato, come quello del colpo di pistola al collo ad una cena con l’ex fidanzata e gli amici. Episodio che De Chiesa ha sempre voluto tenere nascosto, fino allo scorso anno, quando decise di parlarne pubblicamente in occasione del documentario sui 50 anni della Valanga Azzurra di Giovanni Veronesi.
La biografia di De Chiesa non è solo gare, risultati e successi sportivi, ma diventa un racconto di vita, la storia di una persona che ha fatto della sua passione un mestiere, e nella professionalità e competenza un modo in cui porsi, prima sugli sci, poi da appassionato e competente commentatore tecnico sportivo.
Non a caso Paolo De Chiesa sarà ancora una delle “punte di diamante” della squadra Rai pronta a far vivere a milioni di telespettatori le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del prossimo febbraio 2026.
«Nessuno può vincere da solo – scrive in conclusione nel libro -. Senza la collaborazione di tante persone, i risultati non arrivano, nello sci come nella vita. E non basta condividere, ma si devono accarezzare i sogni insieme».
Insomma, più che una biografia, “Ho sfiorato il cielo” è un racconto personale in cui De Chiesa coinvolge tutti quanti, nella sua vita di successo, in un modo o nell’altro gli sono stati accanto.
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