Il Distretto della frutta apre la sede in Agrion
Si prepara al bando da 3 milioni di euro di Agrion
Il Distretto della Frutta del Monviso ha inaugurato e presentato la nuova sede operativa, ospitata negli spazi della fondazione Agrion a Manta.
«La Fondazione per la ricerca in frutticoltura Agrion - ha spiegato Roberto Dalmazzo, presidente del Distretto - guidata dal presidente Giacomo Ballari, aderisce al progetto, e in questi mesi ha giocato un ruolo importante nei tanti progetti e nei lavori già avviati dal distretto con la partecipazione attiva del suo personale. Avere qui la sede operativa ci da la possibilità di sviluppare ulteriormente questo rapporto e, contemporaneamente, istruire quello che potrà essere il personale del Distretto. La sede istituzionale - sottolinea Dalmazzo - resterà nel castello di Lagnasco, ma il cuore pulsante dell’associazione ora è tra le mura di questa splendida sede».
All’inaugurazione erano presenti decine di amministratori locali dei Comuni del distretto, l’assessore regionale alla Montagna Marco Gallo, il presidente della Provincia Luca Robaldo, il consigliere regionale Mauro Calderoni, la dirigente regionale Daniela Caracciolo e Mario Anselmo, presidente della Fondazione CrSaluzzo, che ha contribuito alla creazione della nuova sede.
Collegati a distanza il senatore Giorgio Maria Bergesio e l’assessore all’Agricoltura della Regione Paolo Bongioanni.
«Ci attendono sfide importanti - ha sottolineato Dalmazzo - ma crediamo che parte del futuro della frutticoltura locale passi attraverso le azioni del Distretto: prossimi passi saranno la trasformazione dell’associazione in personalità giuridica riconosciuta, con un minimo patrimonio vincolato. Nel breve periodo ci attende invece un impegno difficile, ma importante, la partecipazione al bando per i Distretti del Cibo, pubblicato dal ministero dell’Agricoltura, per la promozione e lo sviluppo dei territori e delle produzioni locali. I tempi sono stretti, perché il bando è stato pubblicato a metà ottobre e scade il 14 novembre. Siccome i contributi sono destinati a finanziare direttamente le aziende, occorre avere da loro i progetti da presentare. Stiamo cercando di lavorare a progetti cumulativi delle Organizzazioni di Produttori, perché il numero massimo di beneficiari è di 25 soggetti, ma noi vorremmo una ricaduta del beneficio sull’intero territorio».
Altro nodo da sciogliere sarà quello della ricaduta solo sui produttori che rientrano all’interno del territorio del Distretto.
Il bando punta a sostenere la sicurezza alimentare, la sostenibilità, la competitività delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare; nonché la collaborazione all'interno dei Distretti per integrare la produzione locale, la trasformazione e la vendita dei prodotti.