Divisa sì, divisa no: Revello si interroga L’idea di un referendum tra le famiglie

Divisa sì, divisa no: Revello si interroga L’idea di un referendum tra le famiglie
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REVELLO La chiusura delle scuole anticipata
due giorni prima delle vacanze natalizie e il
conseguente passaggio in Dad, disposto in
seguito alla recrudescenza dei contagi tra i
banchi delle scuole di Envie e Revello, non
hanno soffocato le polemiche montate a metà

dicembre sul progetto delle di-
vise scolastiche. Anzi, la que-
stione ha innescato un vibrante

d i batt i to.
La pubblicazione dell’ar ticolo

della Gazzetta sui social ha sca-
tenato una ridda di commenti,

da cui si evince che c’è effet-
tivamente una spaccatura tra i

genitori. E c’è chi già ventila l’ipotesi di un voto
referendario sulla questione.
Facciamo un passo indietro. Il 26 novembre
il verbale del Consiglio d’istituto propone

a l l’ultimo punto (“Comunicazioni della diri-
g ente”) una presentazione del progetto a cura

della dirigente Paola Maniotti. Si intende in-
trodurre una divisa uguale per tutti nelle scuole

d’infanzia, elementari e medie (con capi diversi
a seconda dell’età) e ci sarebbero finanziatori
privati e istituti di credito disposti a sostenere la

spesa. Risultano un paio di commenti/sug-
gerimenti e poi una votazione all’u na n i m i t à .

L’organo scolastico rappresenta le famiglie e
il suo voto è rappresentativo di tutti i genitori,
quindi la dirigente è andata avanti con il suo
intendimento. Quando si è compresa la portata
del progetto sono emerse anche le critiche. In
particolare sul fatto che le famiglie non siano
state adeguatamente coinvolte e sui costi che

ricadrebbero sulle famiglie per i capi “di ri-
ser va” (per gli iscritti all’asilo si stimano al-
meno 3 cambi settimanali).

Ecco alcune delle opinioni emerse sull’ar -
g omento.

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