Farmaè da Bagnolo a Nichelino I lavoratori chiedono “tutela”
Da Bagnolo a Nichelino, questo lo spostamento che si appresta a fare la Farmaè, ma i sindacati sono in subbuglio
Farmaè si trasferisce da Bagnolo a Nichelino. «Nessuna tutela per i dipendenti» accusa la Filcams-Cgil
di Cuneo, che ha proclamato lo stato di agitazione.
Questi i fatti.
Lo scorso 30 gennaio l’azienda ha confermato ai lavoratori lo spostamento da Bagnolo a Nichelino, indicativamente nei mesi di giugno e luglio. Dopo un primo momento in cui le parti sindacali hanno tentato il dialogo, con l’inizio del mese di maggio la situazione non è cambiata rendendola così, come definita dagli stessi sindacati «una scelta necessaria».
L’acquisizione in realtà risale al 2021 ma la conferma di trasferimento è stata ufficializzata solo alla fine del mese di gennaio. A detta delle organizzazioni sindacali, sono sarebbero state poche e inadeguate le proposte avanzate ai lavoratori.
La Filcams Cgil di ha avviato una serie di incontri finalizzati a tutelare i lavoratori sia economicamente che nella gestione della vita quotidiana, sottolineando l’evidenza che la tratta Bagnolo-Nichelino è di circa 100 chilometri su strada statale, per un tempo di percorrenza di circa due ore tra andata e ritorno.
Questo comporterebbe un impegno temporale di 12 ore consecutive lontano dal proprio domicilio.
«Abbiamo richiesto l’attivazione di strumenti come lo smart working flessibile di 3 giornate alla settimana per il personale amministrativo, buoni carburante e sostegno economico - spiega Edmondo Arcuri, segretario provinciale della Filcams Cgil di Cuneo -. L'azienda, dopo oltre tre mesi di trattative, ha comunicato l'intenzione di istituire, per i circa 50 dipendenti, un servizio di bus-navetta Bagnolo-Nichelino fino al 31 dicembre, salvo verifiche a fine anno, ed il riconoscimento di una giornata alla settimana di smart working»
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