rudunà a saluzzo

Quel fascino senza tempo della Rudunà a Saluzzo

Sabato e domenica scorsa doppia sfilata dei margari con le mandrie

Quel fascino senza tempo della Rudunà a Saluzzo
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È stato come sempre una kermesse popolare la sfilata delle mandrie di bovini di Piemontese per le vie del centro. La “Rudunà”, pur nella sua semplicità, porta con sè un momento di festa, quasi di magia: ferma il tempo e costringe tutti ad osservare, con sguardo incantato, quello spettacolo di altri tempi che ricorda come Saluzzo sia ancora la capitale dei margari.

Quest’anno la Rudunà ha raddoppiato: oltre 100 esemplari di Piemontese hanno sfilato sabato pomeriggio e nuovamente domenica mattina.

Accanto alle mandrie con al collo i loro campanacci, i classici “rudun”, e ai mandriani con i cani pastore, si sono aggiunti i cavali Merens con le carrozze e, per la prima volta in assoluto, anche un gregge di pecore. Quest’ultimo, va detto, particolarmente indisciplinato, almeno rispetto alle mandrie di Piemontese ormai avvezze a transitare nel salotto buono di Saluzzo, l’isola pedonale di corso Italia, con orgoglio e maestosità. Tanti i margari in arrivo da Cuneese e Torinese che non hanno voluto perdere l’appuntamento. Accanto a loro allevatori di tutto il territorio, compreso l’allevatore-macellaio Alessandro Gaveglio di Scarnafigi con la sorella Michela al fianco.

Sabato sera al Foro boario si è svolta la classica cena margara, chiusa dall’asta dei campanacci a fine serata.

Hanno completato il programma della festa, organizzata dal Comune di Saluzzo e dall’associazione dei margari “Arema”, le bancarelle delle produzioni tipiche al Foro boario, la mostra delle mandrie nel prato di piazza d’Armi e gli spettacoli dei cavalli Merens e del centro ippico Quagliotti.

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