Festa della Vita, prenotazioni aperte
Presso la Comunità Cenacolo dall’11 al 14 luglio
Si avvicina l’appuntamento con la Festa della Vita della Comunità Cenacolo, in programma quest’anno da giovedì 11 a domenica 14 luglio. Sarà la prima volta senza Madre Elvira, mancata lo scorso 3 agosto. Il Cenacolo ha scelto una frase di Maria Maddalena, ripetuta spesso proprio dalla fondatrice, quale tema per l’edizione 2024 della festa “Ho visto il Signore”, tratto dal Vangelo di Giovanni. Proprio l’immagine di Madre Elvira Petrozzi, in una curiosa espressione sorridente in cui si tocca gli occhi, sarà invece una delle immagini simbolo della festa.
Sarà obbligatoria l’iscrizione per accedere ai tendoni della festa sulla collina di San Lorenzo. Fino al 6 luglio si potrà richiedere il badge personale attraverso il sito internet della Comunità Cenacolo e della Festa della Vita.
Una volta effettuata l’iscrizione l’utente riceverà una mail di conferma che permetterà di poter ritirare il badge, una volta arrivati alla festa.
L’iscrizione non dà diritto all’accesso sulla collina con mezzi propri ma, come ogni anno, sarà messo a disposizione un servizio navetta dall’area del Foro boario, della stazione ferroviaria e del parcheggio in via Bodoni.
Il logo della festa rappresenta il tema stesso dell’evento, che richiamerà in collina oltre 5.000 partecipanti, ispirandosi all’incontro tra Maria Maddalena e Gesù Risorto.
Tra gli eventi più importanti della festa ci sarà il musical del sabato, che quest’anno avrà come tema il motto della festa “Ho visto il Signore”. La reliquia che invece sarà esposta durante la manifestazione sarà quella di un giovane beato piemontese, Pier Giorgio Frassati, proclamato beato da Papa San Giovanni Paolo II nel 1990 e che, come annunciato da Papa Francesco, sarà canonizzato nell’anno giubilare 2025.
Tanti come sempre gli ospiti che parteciperanno alla catechesi: accanto al vescovo di Saluzzo Cristiano Bodo, sono attesi l’arcivescovo di Vercelli monsignor Marco Arnolfo, il vescovo canadese di Tries-Rivieres monsignor Martin Lalibertè e padre Francesco Piloni.