strada per pian del re

Giovedì apre la strada di Pian del Re, ma le casse piangono

La Provincia: sforzi finanziari immani viabilità L’ente investe 99 mila euro per sistemare l’asfalto. Ma le casse piangono

Giovedì apre la strada di Pian del Re, ma le casse piangono
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Un antico detto del mondo agricolo recitava “sotto la neve il pane”. Chi coltivava la terra, nel periodo del riposo invernale, era consapevole che con i primi tepori la coltre nevosa, sciogliendosi, avrebbe conservato intatto (anzi nel frattempo lo avrebbe nutrito) l’habitat delle coltivazioni che sarebbero germogliate in primavera e in estate.

Un discorso che non può valere, oggi più che mai, per gli ambienti antropizzati, dove normalmente la neve è vista come una minaccia, che lascia strascichi a vari livelli. E anche se siamo a 2 mila metri di quota e i fiocchi non dovrebbero essere un fatto eccezionale, proprio qui diventano, a seconda del contesto, croce e delizia per il turismo e l’economia.

Stiamo parlando della strada che da Pian della Regina si inerpica verso pian del Re, che quest’anno ha vissuto, a spese dei contribuenti, l’inverno più strano (climaticamente parlando) della sua storia recente. Realizzata 60 anni fa, rappresenta una sfida alla montagna e vive in un sottile equilibrio tra natura e tecnologia, permettendo di attraversare uno dei paesaggi più selvaggi delle valli del Monviso.

ACCUMULI FINO A 3 METRI

La stagione invernale ha portato accumuli fino a 3 metri. Allo scioglimento delle nevi, a maggio, è apparso chiaro ai tecnici e al personale della Provincia, cui compete la manutenzione della provinciale 234 dell’alta valle Po, che l’eredità dell’inverno sarebbe stata pesante. La strada provinciale corre lungo il versante esposto a Sud, aggrappata ad un pendio piuttosto ripido costituito da pascoli. Soggetto quindi allo scioglimento rapido della neve, ma anche al suo scivolamento verso valle. Nevai di tonnellate di massa che hanno trascinato con sé tutto quando hanno incontrato lungo il loro percorso. Guardrail divelti, banchine franate, grossi massi in mezzo alla strada, muretti di contenimento sfondati o gravemente danneggiati: è questo lo scenario che si sono trovati a fronteggiare gli operai della Provincia in questa tarda primavera. Nonostante la pulizia della carreggiata fosse terminata, era impossibile in queste condizioni tentare di riaprire la strada.

L’INVESTIMENTO DELLA PROVINCIA

Occorreva un intervento d’urgenza, perché per la valle Po questa strada è vitale. Nella stagione estiva non solo è un’arteria turistica di primo piano, ma consente l’accesso agli alpeggi e l’accessibilità ai punti di partenza per i tanti rifugi che vivono sulle attività di escursionisti e alpinisti. La Provincia ha stanziato 99 mila euro per intervenire nei punti più danneggiati, affidando i lavori ad una ditta di Paesana, affiancata dal personale dell’ente.

Lunedì scorso lo stesso presidente Luca Robaldo ha effettuato un sopralluogo per valutare i danni alla strada e sottolineare il lavoro svolto da operai e maestranze che, in pochi giorni, hanno consentito il ripristino della viabilità.

CANTIERE APERTO

La Provincia riaprirà al transito l’ultimo tratto della 234 giovedì, alle 18, dal km 5,200 (Pian della Regina) fino al km 8,800 (Pian del Re) rimasto chiuso durante la stagione invernale. Lungo il percorso ci saranno ancora alcuni cantieri aperti per lavori di ripristino delle barriere divelte da slavine e valanghe, sarà dunque necessaria la massima prudenza.

Sabato 22 la strada sarà chiusa da Crissolo fino a Pian del Re, dalle 9 alle 14, per la manifestazione cicloturistica “Scalate leggendarie” che attrà centinaia di amatori.

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