sciopero a moretta

Giovedì sciopero alla Rana di Moretta

Per giovedì 16 novembre dalle 10 alle 17 vi sarà lo sciopero davanti allo stabilimento Rana di Moretta

Giovedì sciopero alla Rana di Moretta
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Le tre sigle sindacali Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e UilTemp chiedono, per i lavoratori di Moretta, assunzioni stabili e il pagamento degli arretrati salariali. Le tre sigle sindacali hanno indetto, per la giornata di giovedì 16 novembre, un presidio di fronte allo stabilimento del pastificio Rana a Moretta (ex Nestlé).

Il presidio sarà attivo dalle 10 alle 17, con i lavoratori che si alterneranno all’entrata e all’uscita dei turni per far fronte al problema della precarietà nello stabilimento morettese: due lavoratori su tre risultano precari, con una forte componente al femminile. Nel pastificio lavorano circa 350 persone, di cui oltre 200 con contratti a tempo determinato.

Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e UilTemp, evidenziato che “i somministrati sono la maggioranza dei lavoratori e mancano fino a 3.000 euro all’anno a testa dalle loro buste paga dal 2018, anno dell’acquisizione degli impianti da parte del gruppo veronese Rana, al 2023”.

«La direzione Rana – scrivono i sindacati - nega un tavolo negoziale a Nidil-Felsa-Uiltemp e dimostra nei fatti la mancanza di una vera volontà di risolvere i problemi dei precari. Chiediamo assunzioni stabili da parte di Rana con un programma di assunzioni graduali che riduca in maniera significativa questa enorme precarietà; il pagamento degli arretrati salariali mancanti già richiesti sia alle agenzie sia a Rana; la risoluzione dei gravi problemi di sicurezza; un’organizzazione del lavoro rispettosa della dignità delle famiglie; un adeguamento degli attuali inquadramenti professionali. Per tutelare i lavoratori – terminano i sindacati - siamo stati costretti a procedere con alcuni ricorsi in tribunale e a inviare segnalazioni ai servizi ispettivi che hanno già proceduto a un primo accesso Asl. La contrattazione rimane comunque per noi la via maestra per risolvere i problemi, ma se ci è negata non esiteremo a proseguire con tutte le altre vie previste dalla legge».

Ad oggi all’interno dello stabilimento, i sindacati Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e UilTemp, con le sezioni Fai-Flai-Uila, effettuano già uno sciopero ad oltranza sul terzo turno del sabato notte.

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