I dazi di Trump, come rispondere
Task force in campo per supportare le aziende

Con l’introduzione dei nuovi dazi americani sulle importazioni, Confindustria Cuneo ha messo in campo una serie di iniziative concrete per supportare le imprese in questa fase di forte incertezza. L’Unione degli industriali cuneesi ha costituito una task force tecnica, a disposizione delle aziende associate per consulenze specifiche e mirate alla gestione degli impatti legati alle nuove misure.
In parallelo, è stata attivata una sezione speciale sul sito di Confindustria Cuneo, dedicata all’emergenza dazi Usa/Ue e accessibile direttamente dalla home page, dove è possibile consultare circolari tecniche e documenti di approfondimento, visionare webinar, ascoltare podcast e ottenere contatti utili. Sarà inoltre proposto un ciclo di incontri di approfondimento.
«I dazi americani - afferma Alessandro Battaglia, presidente della Commissione internazionalizzazione e attrazione investimenti di Confindustria Piemonte - hanno generato una forte incertezza sui mercati mondiali e, come sempre, l’incertezza crea timore nelle imprese. Finché non si conoscerà l’esito delle negoziazioni è difficile fare valutazioni definitive, ma occorre comunque prepararsi a gestire l’impatto di una guerra commerciale senza precedenti».
«L’auspicio è che l’Italia resti compatta insieme agli altri Paesi Ue. Per dirla con le parole di Mario Draghi: “L’Europa dovrà agire come se fosse un solo Stato”. Detto questo, possiamo anche cogliere delle opportunità: l’introduzione dei dazi potrebbe stimolare ulteriormente l’internazionalizzazione delle aziende, che resta una strategia vincente a prescindere dalle politiche commerciali degli Stati Uniti».
A rafforzare il quadro arriva anche il Rapporto di previsione del Centro studi di Confindustria, “Energia, Green Deal e dazi: gli ostacoli all’economia italiana ed europea”. Secondo l’analisi, i dazi Usa rischiano di rallentare l’economia italiana: il Pil previsto per il 2025 è pari al +0,6%, ma una possibile escalation protezionistica potrebbe ridurlo fino al +0,2%. Un rischio che coinvolge anche le imprese della provincia di Cuneo, fortemente vocate all’export. Solo nel 2024, il territorio cuneese ha esportato prodotti manifatturieri per un valore di 10,7 miliardi di euro, in crescita del +5,5% rispetto all’anno precedente. Di questi, 699 milioni di euro (il 6,5%) hanno avuto come destinazione gli Stati Uniti.
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