La grande sete dell’agr icoltura Canali irrigui e fiumi a secco
Ancora una volta si prova a chiudere la stalla quando i buoi sono già fuggiti. Da lunedì in Piemonte è scattato il livello di siccità gravissima e il bacino del Po è finito in “zona rossa” per l’Autorità d’A mb i to.
Tecnicamente significa lo stop assoluto al prelievo d’acqua dai fiumi, ma la Regione ha derogato che, per dieci giorni,
si potrà ancora prelevare l’acqua per le irrigazioni dei campi, anche se in quantità limitata rispetto a prima.
Da almeno un anno, da quando, nell’estate del 2021, la carenza idrica era ormai acclarata, si è ricominciato a par-
lare di invasi e di gestione dell’acqua. Riunioni e incontri si sono susseguiti per mesi, a livello provinciale e regionale, per poi essere accantonati in inverno. E ora che il Piemonte è letteralmente all’asciutto, siamo ancora qua senza pro-
getti da tirare fuori dal cassetto, senza un piano se non la richiesta di calamità naturale, che equivale ad un “alzare le ma n i” e arrendersi di fronte all’evidenza di una sconfitta.
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