Monviso, la neve del lago Grande si colora di rosso
È l’effetto di un’alga che contiene un potente antiossidante, un fenomeno naturale

Una sorprendente colorazione rossa ha tinto la neve galleggiante sulle acque del lago Grande di Viso, a 2.600 metri di quota. L’insolito fenomeno, osservato negli ultimi giorni, è sotto la lente del personale del Parco del Monviso.
Il lago è noto per conservare a lungo ghiaccio e neve anche in piena estate, grazie alla quota elevata e alla temperatura costantemente bassa delle acque. Dopo un inverno abbondante di neve e una primavera fresca e piovosa, la presenza di neve oltre i 2.000 metri è ancora evidente. Sulle rive e tra i piccoli iceberg che affiorano in superficie, si notano chiazze rosse e venature insolite.
I primi sospetti sono stati fugati dai guardaparco: non si tratta di sabbia sahariana trasportata dai venti, ma di un’alga microscopica, la Chlamydomonas nivalis. Diffusa negli ambienti artici e alpini, questa alga flagellata è capace, in precise condizioni ambientali, di assumere una colorazione rosso acceso grazie alla produzione di astaxantina, un potente antiossidante. «Già Aristotele - ricordano dal Parco del Monviso – citava le “nevi rosse” come un curioso fenomeno naturale, ma solo nel Novecento la scienza ha potuto identificarne con certezza le cause biologiche». Le analisi effettuate in quota confermano che la Chlamydomonas nivalis è presente nelle nevi alpine e, in fase riproduttiva, produce pigmenti che le permettono di resistere ai raggi Uv e alle escursioni termiche estreme.
Oltre a rappresentare un’affascinante manifestazione naturale, la neve rossa è anche un indicatore ambientale. Il pigmento, infatti, contribuisce ad assorbire più calore solare, accelerando localmente lo scioglimento della neve e facilitando così l’accesso dell’alga a nutrienti disciolti nell’acqua.
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