Nove arresti per i furti in pianura. Presa la banda delle targhe false

Nove arresti per i furti in pianura. Presa la banda delle targhe false
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All’alba di mercoledì scorso i carabinieri del Comando provinciale di Cuneo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 9 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione, utilizzo indebito di strumenti di pagamento e falsificazione di targhe.

Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa attività di indagine, denominata “pater familias”, avviata nel dicembre 2022 dal Nucleo Investigativo dei militari di Cuneo, i cui esiti hanno permesso di comprovare l’operatività di un’associazione a delinquere per organizzare furti in appartamento e non solo.

Il gruppo aveva sede operativa nella Granda e si muoveva su più fronti nei territori del basso Piemonte. Tra i luoghi oggetto di furti figurano anche i comuni di pianura di Scarnafigi, Cavallerleone e Racconigi.

«Le investigazioni - spiegano i carabinieri - hanno dimostrato come gli indagati avessero costituito un’associazione strutturata, all’interno della quale ognuno degli appartenenti aveva un ruolo e dei compiti ben definiti: dal commettere i furti alle attività volte a evitare le investigazioni mediante la periodica bonifica da eventuali apparati d’intercettazione delle auto».

La banda agiva secondo uno schema ben preciso. In tre raggiungevano l’abitazione oggetto delle attenzioni in auto con targa clonata. Quindi forzavano porte e finestre e una volta entrati facevano razzia di denaro e oggetti preziosi. Le targhe false rinvenute sono 23, tutte risalenti a auto esistenti della stessa marca e cilindrata a cui spesso veniva però cambiato colore per non essere rintracciati.

Nell’ordinanza notificata agli indagati viene contestata la commissione di 32 furti che, si stima, abbiano fruttato all’incirca 200 mila euro di bottino. Le indagini sono tuttora in corso per cercare di risalire alla commissione di ulteriori fatti criminosi (sono almeno 20 gli ulteriori episodi verosimilmente attribuibili ai membri dell’associazione per delinquere). Inoltre, prosegue il lavoro per tentare di recuperare la refurtiva da restituire ai legittimi proprietari.

Al termine dell’esecuzione dei provvedimenti che ha impiegato 80 carabinieri, 5 malviventi sono stati condotti in carcere mentre gli altri sono ora agli arresti domiciliari.

«L’operazione - sottolineano i carabinieri - costituisce una sia pur parziale e limitata risposta alla crescente preoccupazione della popolazione locale, ed alla correlativa richiesta di incremento della sicurezza, per un fenomeno, quale quello dei furti in abitazione e delle truffe in danno di anziani, che non conosce crisi alcuna e che rappresenta una piaga sociale che attanaglia il territorio».

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