asproflor

Premiata Samantha “sposa di Frassino”

È Donna Tradizione per il vestito e la cuffia forniti dall’avv. Boschero

Premiata Samantha “sposa di Frassino”
Pubblicato:

Samantha Giusiano, figlia del consigliere comunale Armando Giusiano, è stata eletta “Donna Tradizione” durante la manifestazione di Asproflor di Bologna, nell’ambito dell’evento “Donna Comuni Fioriti 2024”.

Durante la kermesse nel capoluogo emiliano sono state premiate tre categorie: “Donna Comuni Fioriti”, “Donna Tradizione” e “Donna Ecosostenibile”. Ogni ragazza ha sfilato con due diversi vestiti, il primo legato alla tradizione del paese di provenienza, il secondo realizzato con materiali di recupero ecosostenibili.

Samantha è stata eletta “Donna Tradizione” in quanto il suo abito, “la sposa di Frassino”, è stato giudicato il più autentico e tradizionale.

Sia l’abito che la cuffia dai lei indossati, concessi dall’avvocato Gianpiero Boschero, sono originali dell’epoca.

Spiega Boschero, studioso ed esperto di tradizioni locali: «Nella seconda metà dell’800 e fino alla seconda guerra mondiale le spose di Frassino si vestivano di nero. L’abito normalmente era intero e la gonna aveva numerose pieghe. Ovviamente era lungo, ma non tale da correre il rischio che potesse toccare in terra nelle nostre stradine tutt’altro che lisce. La vita era leggermente alta, ma non quanto quello dell’alta valle Varaita, dove era posta immediatamente sotto il seno, talvolta sopra. L’abito di Frassino era simile a quello in uso a Sampeyre. La sposa, dopo il matrimonio, continuava ad usarlo nelle occasioni importanti per tutta la vita.

Come a Sampeyre - annota ancora Boschero -, la sposa aveva sulle spalle un ampio fazzoletto (di seta o di lana, a fiori) con le frange, che finiva a punta sulla schiena, mentre le due estremità anteriori erano tenute ferme dal grembiule. Quest’ultimo era preferibilmente di seta e non raramente era viola. In testa la sposa indossava una cuffia monumentale, di colore bianco, provvista di due grosse arricciature sovrapposte che le incorniciavano il volto. Era in uso anche a Melle. Per il matrimonio questa cuffia fu usata fino al 1880. La signora Maddalena Giusiano ved. Serre di Campo Soprano continuò ad indossare la cuffia per andare a messa finché visse (1924).

Mentre l’uso della cuffia per il matrimonio tramontava - osserva Boschero -, venne di moda un copricapo bianco che si indossava soltanto il giorno del matrimonio, costituito da molti pizzi arricciati, posti su una calotta leggera e arricchiti da fiori e piccoli frutti finti e da due bei nastri di seta. Era di origine francese e veniva detto il “bandò”. Rimase in uso per alcuni decenni e poi fu sostituito dal fazzoletto da testa. Dopo la seconda guerra mondiale l’abito, che già si era accorciato nel primo dopoguerra, divenne di colore chiaro, per poi divenire del tutto bianco e venire usato solo il giorno del matrimonio».

Questo e molto altro sulla Gazzetta in edicola e in digitale

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivio notizie
Dicembre 2024
L M M G V S D
 1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
3031