ciclabile a moretta

Quel “raddoppio” della ciclabile voluto dalla Regione a Moretta

Il raddoppio a Moretta della ciclabile non piace a tutti.

Quel “raddoppio” della ciclabile voluto dalla Regione a Moretta
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E’ stata approvata con 8 voti favorevoli e 4 astenuti la variante parziale al Piano regolatore di Moretta, un provvedimento solitamente discusso a lungo che, quando arriva in votazione, ha già sciolto i dubbi delle controparti. Non è stato così per quest’ultima variante in cui si è acceso il dibattito sulla necessità o meno di procedere con una nuova pista ciclabile.

Inalpi, Rana e Alimenti sono solo alcuni degli attori in questa vicenda che, loro malgrado, vedono sul tavolo l’ipotesi di una nuova pista ciclabile, “un doppione” come è stato definito dal gruppo di minoranza.

«Per anni - spiega Carlo Cortassa - le aziende che costeggiano la ex-ferrovia hanno questa barriera fisica che ne limitava lo sviluppo o li costringeva ad ampliarsi in una sola direzione e ora che questa barriera è stata finalmente rimossa, se ne va a creare un altra. Fra qualche anno questa situazione potrebbe creare un impedimento allo sviluppo e di conseguenza alla creazione di nuovi posti di lavoro oltre a creare fin da subito costi di manutenzione a carico di tutti noi cittadini per un doppione della pista esistente».

Stando alle parole del sindaco Gianni Gatti la decisione di una pista ciclabile sull’ex-sedime ferroviario è stata avanzata dalla Regione con l’intento di collegare Saluzzo con Moretta e quindi l’ipotesi non può non essere appoggiata. Per farlo è stata quindi creata una variante al Piano regolatore in cui si chiede alle aziende coinvolte “la cessione gratuita del sedime dell’ex ferrovia destinato a diventare “pista ciclabile” che dovrà avvenire a semplice richiesta del Comune”.

«A nostro parere - continua il gruppo di minoranza - pare inoltre eccessivo richiedere una dismissione gratuita di un’area acquistata e pagata pochi mesi fa dalle aziende e anche in assenza di interventi/investimenti rilevanti visto che tale infrastruttura verrebbe inevitabilmente a creare una “barriera” e un limite a futuri sviluppi e ampliamenti produttivi. Allo stesso modo tale nuova pista ciclabile non consentirebbe ad altre aziende insediate in via Brasse Piccolo di poter creare eventualmente accessi veicolari più funzionali degli attuali sull’attuale area a parcheggio di via Manta riducendo notevolmente il traffico della zona e agevolando l’accesso a tali realtà produttive».

«Inoltre il Comune di Moretta risulta già dotato di un comodo percorso ciclo-pedonale che lo collega col Comune di Torre San Giorgio di facile fruibilità e collegato ai percorsi di Eurovelo (ciclabile Moretta-Airasca e collegamento fino a via Prese progettati e finanziati dalle passate amministrazioni comunali) e che quindi l’investimento per la costruzione di una nuova pista comporterebbe la creazione di un “doppione” sottraendo risorse ad eventuali miglioramenti delle piste esistenti».

Ma il tutto è voluto dalla Regione e quindi il Comune di Moretta, secondo il gruppo di maggioranza, ha poco che possa fare in merito.

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