Sindaci, sotto l’albero c’è un nuovo mandato
Appena dopo le festività natalizie si discuterà per una riforma dei piccoli comuni con la possibilità di avere un terzo mandato dei sindaci
Dai partiti di governo, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, viene dato ormai per certo l’accordo che prevede l’approvazione per decreto della modifica sul Tuel (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) a proposito della durata dei mandati dei sindaci.
La proposta - secondo autorevoli fonti parlamentari - verrà incardinata nel decreto che accorperà le elezioni europee alle amministrative.
Il decreto verrà presentato, e quindi approvato dal governo, immediatamente dopo la pausa delle festività natalizie.
La proposta di modifica prevede che non ci siano più limiti di mandati per i sindaci dei Comuni fino a 5 mila abitanti e la possibilità di un terzo mandato per quelli dei Comuni dai 5001 ai 15 mila abitanti.
Per quanto riguarda la provincia di Cuneo, resterebbero escluse solo le quattro delle sette “sorelle”, Saluzzo, Alba, Bra, Fossano, chiamate al voto il prossimo giugno.
Degli oltre 170 Comuni interessati alla tornata amministrativa nel 2024 un solo centro, Busca, ha più di 10 mila abitanti.
Otto le cittadine comprese tra i 5 mila e i 10 mila abitanti: Boves, Canale d’Alba, Caraglio, Centallo, Ceva, Cherasco, Sommariva del Bosco e Verzuolo.
Dieci quelle tra i 3 e i 5 mila abitanti: Bernezzo, Cervasca, Chiusa Pesio, Dogliani, Manta, Marene, Montà d’Alba, Moretta, Neive, Revello.
Tutti gli altri paesi hanno meno di 3 mila abitanti.
Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, già all’assemblea dei piccoli Comuni, svoltasi a settembre a Scarnafigi, si era detto favorevole addirittura ad «una completa cancellazione delle limitazioni».
«Non capisco perché - aveva affermato in quella circostanza - uno possa essere presidente del Consiglio anche per dieci volte consecutive o sedere in Parlamento a vita mentre per i sindaci debba esserci un limite imposto per legge».
La novità che si profila all’orizzonte è destinata ad avere conseguenze in molte realtà locali dove erano appena iniziate le prime manovre elettorali.
A Busca e Verzuolo, i rispettivi sindaci uscenti, Marco Gallo e Giancarlo Panero, avrebbero la facoltà di un terzo mandato.
Nello specifico pare però che entrambi, per diverse ragioni, siano intenzionati a cedere il passo. Gallo guarda alla Regione mentre Panero alla vicina Piasco.
Diverso il discorso in valle Varaita dove i casi di Piasco e Venasca, al momento i più controversi, potrebbero tornare ad aprirsi. Infatti, sia Roberto Ponte che Silvano Dovetta avrebbero l’opportunità di andare oltre il terzo mandato che sta per concludersi.
In valle Po analoga situazione riguarda i Comuni di Envie e Rifreddo dove i rispettivi sindaci, Roberto Mellano e Cesare Cavallo, giunti a conclusione di 15 anni alla guida dei municipi, potrebbero essere tentati dal riprovare.
Anche qui però col beneficio del dubbio: Mellano, neocommissario di Fratelli d’Italia a Saluzzo, ha appena assunto il ruolo di regista del centrodestra e avrà tutto il suo bel daffare mentre Cavallo pare in ogni caso intenzionato ad indirizzare altrove la sua attenzione dopo aver preparato un tranquillo passaggio di poteri.
In pianura, infine, l’unico comune interessato potrebbe essere quello di Faule, dove il sindaco Giuseppe Scarafia è alla scadenza del terzo mandato consecutivo.
Quel che sembra invece assodato è che Saluzzo non sarà interessato poiché - nonostante ci fosse chi voleva ricomprendere anche i Comuni oltre i 15 mila abitanti - la situazione per le prossime amministrative resterà immutata.
Dal centrodestra qualche forza politica avrebbe anche voluto variare i criteri del turno di ballottaggio, abbassando la percentuale richiesta per essere eletti sindaci al primo turno (oggi è del 50,1%), ma su questo tema risulta non ci sia stata intesa tra i partiti di centrodestra oltre alla contrarietà delle forze di opposizione, Pd e 5 Stelle.
Conosceremo a breve il testo del nuovo decreto e vedremo quali saranno le eventuali ripercussioni politico-amministrative sul territorio.
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