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Tenda riaperto, ma è tutto un cantiere

Tunnel a singhiozzo, transito complicato

Tenda riaperto, ma è tutto un cantiere
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Dal comitato “Vivere la Costituzione” di Cuneo con “República Federala Occitana” e “Assemblada Occitana Pais Nissard” riceviamo e pubblichiamo.

Tunnel del Tenda: 12 anni di cantieri, 3 commissariamenti, un'inchiesta per corruzione, oltre 300 milioni di euro spesi e ancora non sappiamo con esattezza come e quando si potrà usare.

Sono passati dodici anni dall’apertura del cantiere del “Tenda-bis” e cinque dalla chiusura completa del tunnel storico, travolto dalla tempesta Alex nel 2020.

Nel frattempo è successo un po’ di tutto. L’inchiesta giudiziaria "San Michele" ha portato nel 2017 all’arresto del direttore dei lavori e del responsabile Anas per turbativa d’asta e corruzione.

Tre commissariamenti si sono susseguiti, l’ultimo dei quali ha cercato di salvare un’opera impantanata nella burocrazia e nella sfiducia reciproca tra Italia e Francia.

Il costo preventivato di 176 milioni di euro è lievitato a 255 milioni e potrebbe superare i 330 milioni con la riqualificazione del vecchio tunnel e gli interventi ancora in corso sul versante francese.

Un ritardo che, come ricordato anche da esponenti del mondo autonomista occitano, «sarebbe impensabile altrove».

Dopo dodici anni di lavori, scandali e ritardi, finalmente il Tunnel del Tenda riapre... per i selfie. Il ministro Salvini interviene all’inaugurazione, pronto a immortalare il momento con il pollice alzato.

Forse dovremmo chiedere al semaforo di fare una dichiarazione ufficiale.

Mentre i lavori sul lato francese proseguiranno almeno fino ad aprile 2026, con evidenti ripercussioni sulla piena accessibilità del collegamento, i sindaci delle valli protestano.

Il primo cittadino di Tenda, Jean-Pierre Vassallo, ha definito «una vergogna» la situazione e proposto aperture notturne per non penalizzare il traffico turistico e commerciale. Anche il comitato di monitoraggio del tunnel ha chiesto almeno un’apertura piena nei mesi di luglio e agosto, per evitare l’ennesimo danno alle economie locali già messe alla prova da anni di isolamento e incertezza.

La montagna ha partorito un topolino: pardon, un tunnel. Ma con passaggi a singhiozzo.

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