Triste luna di miele per due giovani bagnolesi bloccati in Perù
Due giovani bagnolesi si erano sposati sabato 7 giugno a Barge, ma la loro luna di miele in Perù diventa un'odissea

Triste luna di miele per i due giovani sposi bagnolesi Mattia Vignolo ed Emilie Richiardone che erano convolati a nozze sabato 7 giungo e ora si trovano in Perù per il viaggio di nozze.
Emilie Richiardone, originaria di Pinasca, parla dalla stanza di una clinica a Ica, in Perù, dove racconta che Mattia è bloccato su un letto senza potersi sedere né camminare. Mercoledì 11 il ragazzo è scivolato da una scala durante un'escursione procurandosi una frattura alla testa del femore e all’acetabolo.
Per aiutare i due ragazzi la loro testimone di nozze, Eleonora Pertusio, ha lanciato sulla piattaforma GoFundMe una raccolta fondi con lo scopo è aiutare Mattia Vignolo, 30enne di Bagnolo, ma molto conosciuto anche a Barge e nella Val Infernotto, a rientrare in Italia dopo l'infortunio.
"Abbiamo passato i primi due giorni nel corridoio di un ospedale pubblico - raccontano Mattia ed Emilie - con temperature bassissime, senza una coperta, e con cani che camminavano in corsia. I pazienti sono abituati a portarsi coperte, posate, sgabelli quando vengono in ospedale".
Loro non erano preparati fa sapere Emilie: "Prima di essere visitati abbiamo dovuto acquistare tutto: dai medicinali ai guanti di lattice per il medico incaricato". Mattia ha aspettato più di 12 ore prima di avere un catetere, nell'impossibilità assoluta di muoversi dalla sua barella in corridoio.
Nel frattempo, l’assicurazione sanitaria stipulata ci ha messo 24 ore per verificare la convenzione con la clinica peruviana. Grazie all’intervento dell’Ambasciata italiana Mattia è stato finalmente trasferito in una clinica più dignitosa, sempre ad Ica, a soli due chilometri dalla precedente struttura”.
Il problema è che la compagnia si è rifiutata di coprire le spese per un volo sanitario, sostenendo che il paziente può essere operato in loco. L’assicurazione ha offerto un’alternativa: un volo commerciale su un aereo di linea con tre sedili rimossi per fare spazio alla barella e accompagnamento infermieristico, per una spesa di 46mila euro.
L'unica soluzione sarebbe l’aereo-ambulanza, ma avrebbe un costo di circa 200 mila euro. Per questo motivo è stata lanciata la raccolta fondi.
I certificati medici italiani confermano l’urgenza del rientro in patria. I medici peruviani hanno già dato il nullaosta alla partenza.
Chi desidera contribuire alla raccolta fondi può sottoscriverla qui: https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-mattia-a-tornare-in-italia-per-operarsi