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Unicredit marcia verso la chiusura Venasca “tratta” con le banche

Il sindaco dovetta: continuiamo la battaglia, ho ricevuto interessanti proposte.

Unicredit marcia verso la chiusura Venasca “tratta” con le banche
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Sono trascorsi dieci giorni dalla protesta di piazza indetta dall’amministrazione comunale per la chiusura dell’unica banca rimasta in paese e in media valle, la filiale Unicredit, e nessun dirigente, nemmeno un funzionario di terza fila ha fatto squillare il telefono del municipio.

Lo conferma il sindaco Silvano Dovetta: «Fino a questo momento da Unicredit nessun segnale. Non si sono presi manco la briga di farsi sentire. Abbiamo ricevuto invece manifestazioni di interesse - confida il sindaco - da altre banche  e questo, oltre a farci piacere, ci conforta a continuare la nostra battaglia per avere uno sportello bancario a servizio delle nostre imprese, del commercio e dei cittadini».

Dovetta preferisce non rivelare quali siano le banche ad aver assunto contatti con l’amministrazione. «Si è trattato di primi pour parler. Mettere in piazza i loro nomi in questo momento - spiega - rischierebbe di compromettere tutto. Ciò che ribadisco è che noi, come amministrazione, siamo assolutamente disponibili nei confronti di quegli istituiti di credito che fossero interessati ad offrire il loro servizio a Venasca e ai paesi vicini perché riteniamo quello bancario un servizio di primaria importanza per la valle».

Nonostante le rimostranze dell’Uncem, l’Unione dei comuni montani, e degli amministratori del territorio la fuga delle banche da territori a scarsa densità abitativa e aziendale è ormai un dato di fatto.

In valle, a distanza di pochi mesi, dopo Piasco è toccato a Venasca.

L’annuncio di Unicredit è piombato come un fulmine a ciel sereno: la storica banca che per decenni aveva esposto l’insegna della Cassa di Risparmio di Torino cesserà l’attività il 17 novembre.

Una mazzata per il paese delle castagne, che proprio non se l’aspettava. E una decisione per tanti versi “incomprensibile”, tenendo conto della ricaduta negativa che Unicredit rischia sul piano locale, perdendo una significativa raccolta e i rapporti con il mondo delle imprese valligiane storicamente “clienti”.

Il sindaco ha mobilitato gli amministratori locali, i colleghi sindaci dei paesi vicini e i cittadini, che lunedì 16 ottobre hanno manifestato davanti alla banca. A dar loro manforte sono accorsi i rappresentanti di vari enti e organizzazioni (tra cui le Acli provinciali), con in prima fila il presidente nazionale dell’Uncem Marco Bussone, portabandiera di una campagna per la permanenza degli sportelli bancari nelle località valligiane. «Chi se ne va sbaglia, e commette un grosso errore», ha detto Bussone.

Lunedì 23 anche le telecamere della TgR sono salite a Venasca per documentare la situazione.

La decisione di Unicredit di abbassare definitivamente la saracinesca tra una ventina di giorni appare comunque irreversibile.

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