Savio e Verzuolo

Verzuolo ricorda Savio farmacista “illuminato”

Il salone di Palazzo Drago intitolato allo scopritore dei “frammenti danteschi”

Verzuolo ricorda Savio farmacista “illuminato”

Il Comune di Verzuolo rende il giusto onore a una figura uscita dai radar della storiografia locale, eppure particolarmente importante: Agostino Savio, farmacista verzuolese appassionato di storia, vissuto tra il 1861 e il 1942. Lo fa dedicandogli, su impulso del ricercatore Riccardo Baldi, il salone vetrato di palazzo Drago, location particolarmente frequentata.

La cerimonia di intitolazione si è svolta davanti a un pubblico nutrito (contestualmente si inaugurava anche la stagione dell’Unitre), presenti il vice-sindaco Mattia Quaglia, l’assessora alla Cultura Laura Lovera e i consiglieri comunali Luca Madala, Lorenzo Trunfio e Valentino Inaudi. In sala anche la nipote di Agostino, Maria Grazia Savio, accompagnata dalla figlia Anna Rosa Roasio e da Mattia Savio, pronipoti del farmacista.

Agostino Savio è ricordato per aver rinvenuto, durante una delle sue tante visite all’archivio comunale, le antiche pergamene di un codice della Divina Commedia, oggi conservate nell’archivio storico del Comune. Il farmacista, trovando un faldone di “Ordinati” (atti importanti per il Comune) del 1603, si accorse che erano avvolti da pergamene antiche: una serie di scritti che riportavano alcuni passaggi della cantica del Purgatorio. I documenti usati come copertura, databili intorno alla seconda metà del 14esimo secolo (quindi appena trent’anni dopo la morte di Alighieri), rappresentano oggi il più antico manoscritto dedicato alla Divina Commedia rinvenuto in provincia di Cuneo.

I meriti per la scoperta dei “frammenti danteschi” furono inizialmente attribuiti al professor Ferdinando Gabotto, che, chiamato da Savio, vi dedicò le prime ricerche e pubblicazioni dotte.

«Ma – dice Baldi – la primogenitura del ritrovamento va indiscutibilmente conferita al nostro farmacista, che amò e studiò la storia del suo paese con umiltà e dedizione. Verzuolo ha fatto bene a dedicargli il salone».