3ª puntata - il ruolo chiave della città negli approvvigionamenti degli eserciti Barge 1550, spagnoli contro i francesi E il castello superiore è raso al suolo

3ª puntata - il ruolo chiave della città negli approvvigionamenti degli eserciti Barge 1550, spagnoli contro i francesi E il castello superiore è raso al suolo
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Per meglio comprendere quello che si racconterà qui di seguito si dovrebbe osservare attentamente quella che era la ripartizione del Piemonte occidentale attorno all'anno 1550.

Una cartina topografica rinvenuta negli archivi ben rappresenta lo stato di fatto in cui era suddiviso l'attuale Piemonte Occidentale; a cominciare dal territorio che all'epoca rappresentava la repubblica degli Escarton , facente capo alla città di Briançon, e si estendeva anche sul territorio dell'alta valle Varaita sino ad inglobare i paesi di Chianale e Sant'Eusebio, attuale Casteldelfino.

Questo territorio confinava a Nord Est con il Marchesato di Susa, nel versante Sud-Est con Les Vallees des Vaudois ou des Barbets" le quali a loro volta confinavano, nel versante Sud, con il Marchesato di Saluzzo. E' appunto di queste ultime due realtà che andremo, di seguito, a parlare.

In quegli anni il territorio piemontese, come del resto tutta l'Italia settentrionale, era territorio soggetto alle dominazioni delle potenze straniere (Francia, Spagna, ecc) che avevano fatto anche di questo territorio uno dei terreni su cui imporre con i loro eserciti la loro supremazia.

Ritornando alle nostre realtà occorre specificare che "Les vallees des Vaudois ou des Barbets", occupate dai francesi, estendevano il loro confine sino a comprendere tutta la città di Barge. Il confine del "Marchesato di Saluzzo", occupato dai savoiardi e dagli spagnoli, provenendo dall'alta Valle Po, si estendeva lungo il crinale del Mombracco, inglobando tra l'altro la locale Certosa, all'epoca chiamata di San Salvatore. Scendendo poi sui confini del paese di Barge comprendeva le mura del castello Superiore già oggetto, negli anni precedenti, di scontri per la sua conquista, tra le truppe francesi e le truppe savoiarde o spagnole.

Il castello era stato più volte oggetto di battaglie ma qualunque fosse stato l'esito degli scontri lo stesso, in seguito a trattati di pace o armistizi che puntualmente seguivano, era sempre ritornato in possesso del Marchesato di Saluzzo.

Va da sé che la situazione degli occupanti spagnoli del castello non era delle più rosee in quanto per i loro approvvigionamenti dovevano far capo al paese di Barge situato in territorio occupato dai francesi. Cosa plausibile in tempo di relativa tranquillità ma non attuabile in momenti di belligeranza.

Forse per la particolare situazione in cui si trovavano sia il paese di Barge che il suo castello superiore, furono, in quell'epoca, costantemente nell'occhio del ciclone e motivo di punzecchiamenti e continue scaramucce tra le due fazioni in lotta.

Nell'agosto del 1550 Charles de Cossè, Conte de Brissac, Maresciallo di Francia, viene inviato dal Re Enrico II in Piemonte, con l'intento di porre un freno alla supremazia spagnola. I primi mesi dell'anno 1551 trascorreranno con i preparativi per quelli che saranno i combattimenti previsti nei mesi successivi. Il Brissac in primis, conscio che l'inoperosità dei sui uomini (4 mila fanti e mille cavalleggeri) rischia di renderli poco avvezzi alle fatiche della dura guerra (testualmente “rammolliti ed effeminati”), ordina ai suoi colonnelli di far uscire in marcia per almeno due leghe, ogni giorno e per ciascun distaccamento, una compagnia di soldati equipaggiati di tutto punto. Impone inoltre ai comandanti, pena severe punizioni, che nessuno dei soldati, né all'andata né al ritorno, cerchi di riposarsi all'ombra o di alleggerire il suo equipaggiamento.

Nel luglio del 1551, volendo il maresciallo de Brissac dare soddisfazione agli ordini del proprio Re, comincia a trovare scuse e motivazioni per accendere altri focolai di guerra. La scelta di Barge, di primo acchito senza motivazioni particolari, in realtà nasconde l'intenzione dei francesi di avanzare in seguito verso Saluzzo, occupare principalmente la piazzaforte di Revello e disporre delle risorse metallifere provenienti dalle fucine di Sanfront (palle di cannone).

A tale scopo si decide di fortificare, a Barge, la chiesa e il convento di San Francesco sottostanti le mura del castello superiore. Viene inviata a Barge, appena le opere di fortificazione iniziano, una guarnigione di cento soldati a difesa sia degli zappatori impegnati nei lavori di difesa.

Al ricevimento di tale notizia, Francesco d'Este, che comanda da Milano le truppe spagnole in Italia, in assenza di Ferdinando Gonzaga, fa pervenire le proprie rimostranze al maresciallo de Brissac, considerando tale atto come pregiudizievole per la pace in corso, in quanto la scelta rendeva impossibile, per i soldati spagnoli, di approvvigionarsi di viveri nella "ville".

Brissac risponde al principe d'Este che - secondo il trattato di pace in corso - è permesso sia all'Imperatore (spagnolo) che al Re (francesce) di fortificare indifferentemente ogni luogo sotto giurisdizione, senza che la controparte possa considerare questi atti come non rispetto degli accordi. In quanto all'approvvigionamento dei viveri, gli imperiali possono benissimo andare a rifornirsi nelle terre di loro dominio: le derrate di Barge erano appena sufficienti alla nuova guarnigione di soldati del nuovo forte.

La situazione, tra le due piccole guarnigioni, divien talmente tesa che gli spagnoli dall'alto del Castello superiore cominciano a tirare qualche colpo di colubrina contro il nuovo forte uccidendo un soldato e due zappatori. A questo punto Mr. de Brissac, vedendo che le cose erano giunte al punto da lui desiderato si lamenta, immediatamente, con il principe d'Este, chiedendo riparazione delle malefatte subite e che in mancanza di ciò egli agirà con le vie che gli erano permesse senza per questo considerare i suoi atti come un'interruzione della pace.

Contemporaneamente dà ordine a Mr. Terride, governatore di Pinerolo, di approntare una compagnia di quattro o cinquecento soldati a piedi e l'equipaggiamento per due cannoni e di andare a conquistare il castello di Barge. Gli occupanti spagnoli del castello superiore erano talmente a corto di viveri che alle prime salve di cannoni si arrendono alla discrezione del governatore Terride il quale fa immediatamente radere al suolo il castello superiore. Era l’autunno del 1551.

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