A Crissolo senza motivo
Il sindaco Fabrizio Re, osservando il via vai turistico fuori stagione degli ultimi giorni, aveva annunciato “tolleranza zero” per quei cittadini che avessero occupato le seconde case di Crissolo indebitamente. E la stretta ha sortito i suoi effetti.
Sono infatti tre le persone denunciate dalla polizia locale del piccolo comune ai piedi del Monviso. Le misure sono scattate nella notte di sabato. I tre, non residenti, sono stati sorpresi in paese senza una giustificata ragione. Sono giorni di massima allerta nella località turistica dell’alta valle. È lo stesso primo cittadino ad affiancare i civich durante la loro attività, che prosegue anche e soprattutto durante il weekend.
A preoccupare era infatti l’aumentato numero quantità di proprietari di case lombardi: alcuni hanno raggiunto le abitazioni montane nei giorni scorsi. Il pericolo, avvertito da sindaco, forze dell’ordine e residenti, era che dall’area epicentro del contagio (Lodigiano, Bergamasca, Bresciano e Milano) potesse muoversi anche il Covid-19, che sta mietendo migliaia di vittime in Lombardia.
DOMENICA TRANQUILLA
Nell’ultimo weekend, dopo la notifica delle denunce, la situazione sembra rientrata. Nelle stesse ore sono entrati in vigore due decreti, emanati prima dalla Regione e poi dal Governo per “vietare ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza”: misure che stringono ancora le maglie, riducendo al minimo le motivazioni valide per gli spostamenti fuori dalla propria residenza.
MASSIMA ALLERTA
Anche in altri paesi della valle Po i sindaci si sono attivati per un controllo della situazione, in particolare nei comuni a maggiore vocazione turistica e con un numero alto di case di villeggiatura. Le stazioni di polizia locale, coordinate tra loro dall’Unione dei Comuni, controllano gli spostamenti sulle strade e collaborano con le altre forze di polizia e i militari.