Addio a Rosalia, la bottegaia

Addio a Rosalia, la bottegaia
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In qualsiasi altro momento, l’intera comunità villafranchese si sarebbe stretta in un grande abbraccio attorno ai famigliari per dare l’ultimo saluto alla bottegaia Rosalia Trucco. Invece lei ha scelto di andarsene a 84 anni in un silenzio assordante, salutata solamente dai suoi cari. Ma nonostante le limitazioni imposte dal decreto sono stati numerosi i messaggi di affetto virtuali che Villafranca ha voluto mandare alla famiglia, a sottolineare quanto la figura di Rosalia fosse amata. Rimarrà per sempre scolpita nella storia del paese.

Con Rosalia se ne è andato un piccolo pezzo della storia di Villafranca, di quella vita dei piccoli paesi in cui le figure di riferimento sono il ciabattino, il panettiere, il negozio di alimentari. Era il 1964 quando Rosalia aprì il negozio di via Pignatelli, uno di quegli alimentari di un tempo in cui c’è un po' di tutto, dal pane fresco ai salumi e formaggi, ma in cui prima di tutto c’è il rapporto umano che è andato perdendosi nei grandi centri commerciali.

Da Rosalia i bambini andavano, allora tanto quanto adesso, a fare la spesa in bicicletta, da soli, con la lista scritta su un foglietto di carta ed era la stessa Rosalia, un po' come se fosse la nonna di tutti loro, ad aiutarli a scegliere i prodotti e imbustarli in modo che non si schiacciasse nulla nel ritorno verso casa. Alla ricerca dell’offerta migliore o del prodotto “che tanto lo so che mamma prende questa marca qui”: la spesa da Rosalia era occasione per fare due parole sulle voci che circolavano in paese, per sapere come stava andando la scuola o per mandare i saluti a chi per un motivo o per l’altro non era più passato per Villafranca.

Molti di quei bambini ora sono adulti e mandano a loro volta i loro figli a fare la spesa bicicletta da Rosalia, e lei, come la nonna di tutti che ha cresciuto intere generazioni, era ancora lì a consigliare sui prodotti e chiedere come stanno mamma e papà, tra ricordi e aneddoti di un tempo.

Rosalia lascia i figli Giuseppe e Maria Grazia, con il marito Liviano; i nipoti Laura con Stefano, Nicolò e Sofia, Luca con Caterina, il fratello Piero con la moglie Ausilia. La famiglia ha richiesto non venissero regalati fiori ma di devolvere le offerte alla raccolta fondi del Comune di Villafranca per l’acquisto di materiale sanitario per l’emergenza Covid.

«Ho avuto due genitori esemplari - racconta il figlio Beppe Cravero, contitolare del negozio di alimentari insieme ai genitori - che mi hanno trasmesso i valori essenziali della vita, come l’onestà e la laboriosità. “La butega dei Capusin” è un pezzo della storia villafranchese e la butega era Rosalia. Voglio ringraziare i moltissimi che hanno partecipato al nostro grande dolore in questo momento difficile con semplici ma toccanti messaggi e ricordi».

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