Addio al brigadiere Giovannini

Addio al brigadiere Giovannini
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Poche settimane fa la laurea della figlia Martina. Quel giorno non si sentiva per nulla bene, come ormai da diverso tempo. Ma non voleva mancare a un giorno così importante per lei, che lo riempiva d'orgoglio. Sentiva che le forze lo stavano abbandonando. La moglie Laura, insieme alla figlia, gli sono stati vicino fino all'ultimo.

Il brigadiere Marco Giovannini è mancato venerdì nella sua abitazione di via Matteotti a Manta. Aveva 55 anni. Un tumore non gli ha lasciato scampo, dopo una battaglia durata alcuni mesi. Prima al rosario nel weekend e lunedì mattina ai funerali una folla commossa ha preso parte al dolore nella famiglia, ricordando la rigorosa figura di Giovannini, esempio di etica, probità, metodo.

Aveva una particolare sensibilità per il verde e l'ambiente; era fiero del suo giardino e delle migliorie che aveva apportato all'abitazione di famiglia, una bella villetta a schiera prospiciente un parco giochi. L’altra passione era per la bicicletta, il suo sport preferito ma anche uno stile di vita. Non a caso andava sempre a lavorare su due ruote, con ogni temperatura e condizione climatica. Giovannini faceva parte della sezione saluzzese dell'Associazione nazionale carabinieri, della quale avrebbe dovuto a mesi diventare segretario. Era anche volontario nella Croce rossa a Manta.

Fino al 2016, quando è andato in pensione, è stato impiegato negli uffici del Comando carabinieri di Saluzzo. I colleghi lo ricordano così: «Era abituato ad affrontare con concentrazione le salite più faticose. Nel lavoro dimostrava un senso del dovere e una puntualità uniche. Aveva un sorriso per tutti, ma non era un tipo di troppe parole. Senza fronzoli, aveva fatto dell'essenzialità un modo di essere».

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