Addio al prof. studioso della Resistenza L’ecomuseo di Assom rivivrà a Rossana
Gli amici dell’Anpi lo avevano salutato per telefono il 25 aprile. ll professor Riccardo Assom aveva ringraziato dal suo letto all’ospedale di Chieri, dov’era ricoverato da qualche tempo per l’aggravarsi dei problemi renali che lo affliggevano.
E’ mancato mercoledì 6 maggio, a 75 anni. I funerali si sono tenuti a Villastellone dov’era nato e ha vissuto, amato insegnante di educazione artistica alle medie, nonché inesauribile promotore culturale e battagliero amministratore comunale di sinistra. Vedovo di Costanza Giletta, lascia la figlia Giovanna con i due adorati nipoti e la sorella Wilma.
Assom, figlio di un partigiano garibaldino, ha dedicato la parte più importante della sua vita alla causa della Resistenza. Lo dicono i libri che ci lascia (“Giovani tra le montagne” e “Donne nella bufera” editi dall’Arciere; “Il tempo del grano” e “Il mio cuore è con loro” usciti da Primalpe) e soprattutto l’appassionato lavoro di ricercatore che lo ha portato in cinquant’anni ad accumulare un patrimonio straordinario e a diventare intimo di tanti ex partigiani (Giuseppe “Pepi” Marinetti, Lelio “King” Peirano, Angelo “Edelweiss” Boero, Isacco Levi, Marino Casavecchia). Un tesoro documentale che ha voluto lasciare ai posteri creando, a inizio degli anni Duemila, l’ecomuseo della Resistenza “Il codirosso” a borgata Grossa di Lemma, accanto alla baita che era il suo “buen retiro”.
Il museo, nella parte esterna, presenta opere scultoree e affreschi del periodo resistenziale. Nell'edificio A sono collocati pannelli che contengono documenti scritti e fotografici inerenti le squadre partigiane in valle e le armi d’epoca (disattivate come vuole la legge). Nell’edificio B c’è una sezione con manichini che riproducono scene originali.
Largo rilievo è dato alla 181ª Brigata Garibaldi “Mario Morbiducci” e alla XVª Brigata Garibaldi “Saluzzo” quali formazioni consorelle, operanti nei venti mesi della lotta in Val Varaita e Val Po.
Un'aula didattica, intitolata alla moglie Costanza Giletta, permette alle scolaresche di approfondire le conoscenze sul periodo bellico.
Questa ricchezza museale non andrà dispersa. Assom si era preoccupato, da un paio d'anni, di trovare una soluzione per il futuro dell'ecomuseo, che lui allestiva a ogni primavera e poi smontava in autunno. Ne aveva parlato con i colleghi dell'Anpi e con gli amici rossanesi che lo hanno aiutato nella gestione, in primis il fidato Teresio Chiotti, collaboratore prezioso anche per la cura del sito. Venute a cadere le ipotesi di un trasferimento all’Istituto storico della Resistenza di Cuneo o nella città di Saluzzo, la volontà di Assom è stata di chiedere al Comune di Rossana una sede. Il discorso, quando papà Riccardo ha cominciato a stare peggio, lo ha portato avanti la figlia Giovanna. L'accordo è stato sancito con il commissario prefettizio di Rossana, Marinella Rancurello: il Codirosso troverà casa nelle sale di palazzo Garro, l'ex municipio finemente ristrutturato e già location di mostre ed eventi. Si contava di perfezionare l’operazione in primavera; l’emergenza sanitaria ha fatto slittare il trasloco all’autunno.
Così continuerà a vivere la memoria di Riccardo Assom, rossanese ad honorem.