Addio alla Signora dell’Ambiente

Addio alla Signora dell’Ambiente
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La scomparsa di Maria Giulia Crespi, fondatrice del Fai nel 1975, segna un momento cruciale e vena di di tristezza l’animo di tutta la Fondazione e delle Delegazioni.

La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse, indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il Bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire, insieme a una struttura operativa e di volontariato che ha raggiunto, per dimensioni e professionalità, il livello di una grande impresa culturale no-profit nazionale.

Essendo stata educata secondo i sani e severi principi della borghesia lombarda in base ai quali «chi ha avuto molto, deve dare molto», frase che Giulia Maria amava ripetere, conosceva, apprezzava e stimolava - da sempre praticandolo in prima persona - il ruolo che il volontariato svolge nella società civile, sostenendo e incoraggiando l’importante azione che le Delegazioni del Fai hanno svolto e svolgono, a fianco della struttura operativa, per la maturazione e la crescita della Fondazione.

Pur essendo di carattere forte e imperativo Giulia Maria Crespi ha sempre fortissimamente creduto nel lavoro di squadra come unica possibilità per ottenere risultati seri e duraturi. Una creatività inesauribile, una riluttanza per i compromessi, una passione per il dialogo, una singolare unità di ideali e concretezza, una noncuranza per le difficoltà - tanto più stimolanti quanto ardue - e una mai incrinata perseveranza ne hanno fatto una figura impegnativa per chiunque avesse a che fare con lei, ma al tempo stesso un esempio inimitabile e senza sfumature di ideali civici e di passione per la vita, per la cultura e per l’ambiente.

La cura e la salute della Terra come fondamento per la salute dell’Uomo, lo strenuo impegno per una agricoltura senza veleni, insegnata e praticata nella sua grande azienda agricola della Zelata sulle rive del Ticino (è stata tra i fondatori dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica, sono stati i temi che, insieme alla grande attenzione per il mondo della scuola, hanno guidato la sua attività, come sempre instancabile e generosa, nell’ultimo decennio della sua vita.

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