Agenzie chiuse, disagi per i clienti Che fatica la “migrazione” di Ubi Zzzzz zzzzzz

La cosiddetta “migrazione” dei conti correnti da Banca Ubi a Intesa Sanpaolo ha comportato inconvenienti che hanno creato proteste e malcontento tra i correntisti, sia imprese che privati.

E a distanza di quindici giorni i problemi sembrano non essersi ancora completamenti risolti.

Il passaggio da una banca all’altra, che era stato prospettato come un qualcosa di normale, che avrebbe comportato al più limitazioni per un giorno o due, alla prova dei fatti, si è rivelato più complesso del previsto.

Alcune filiali, è il caso della valle Varaita, sono state chiuse temporaneamente per far fronte ai problemi, mentre in quasi tutti i centri della provincia si registrano code - anziani ma non soltanto - di gente che vuole avere chiarimenti.

Clienti che, con il passaggio dei conti correnti da uno all’altro gruppo, hanno visto cambiato il proprio Iban o aziende che si sono trovate in difficoltà coi loro fornitori.

Anche i sindacati tuonano lamentando l’impossibilità di far fronte alla mole di richieste cui i dipendenti sono subissati.

L’integrazione non sembra dunque essere stata così indolore né così semplice come era stata annunciata.

I rappresentanti sindacali si sono attivati per chiedere di rivedere il piano complessivo di assistenza con una proroga dei periodi di affiancamento e sollecitano un rafforzamento degli organici.

Chiedono inoltre uno stop immediato agli obiettivi commerciali “fino a quando - scrivono in un comunicato - non sarà superata l’attuale situazione di emergenza e una maggiore attenzione alla tutela e alla sicurezza dei lavoratori”. Resta da capire se sia stata sottovalutata la portata del passaggio o se siano insorti problemi di natura informatica non preventivati.

Certo la “migrazione” da Ubi a Intesa, avvenuta in piena emergenza sanitaria, non ha facilitato l’operazione.

In ogni caso, a giudicare dalle tante rimostranze, sono innegabili i disagi cui sono andati incontro migliaia di clienti ex Ubi.

Disguidi che, da quel che si percepisce, non sono ancora stati risolti dopo un paio di settimane.