Al ristorante, ma solo nei dehors Rinaudo: «Scelta incomprensibile» da lunedì 26 aprile potrà tornare il servizio al tavolo, ma solo all’aperto

Al ristorante, ma solo nei dehors Rinaudo: «Scelta incomprensibile» da lunedì 26 aprile potrà tornare il servizio al tavolo, ma solo all’aperto
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Da lunedì, 26 aprile, potremo tornare a pranzare e cenare al ristorante. La ristorazione sarà autorizzata a ripartire, però, solo negli spazi all’aperto, e con servizio al tavolo, come già visto in altre nazioni del mondo.

La notizia non manca di alimentare polemiche e discussioni e si polarizza su due punti centrali: il coprifuoco alle 22, che di fatto, complicherà il servizio serale di chi proverà a riaprire anche per cena e l’effettiva disponibilità di un dehors, che oltretutto comporta una nuova spesa.

Che taglia fuori quasi il 50% delle attività di ristorazione del Paese. In attesa di nuove disposizioni, il governo si dice irremovibile sulla necessità di mantenere il coprifuoco, almeno fino al 30 maggio.

E al momento sembra fissata al 1° giugno la possibilità di ricominciare a servire i clienti negli spazi al chiuso, ma solo a pranzo, che vale appena il 30% del fatturato generale.

Danilo Rinaudo, presidente Ascom del Saluzzese, commenta: «Molti ristoranti non hanno la possibilità di avere un dehors o ce l’hanno di dimensioni limitate. Una norma del genere è inaccettabile, perché pone in sleale concorrenza la stessa categoria. Ci stiamo muovendo a livello nazionale, con Federalberghi, per capire se riusciremo a venirne a capo. C’è iniquità in questa norma».

Anche chi ha il dehors storce il naso a questa soluzione. Quante sono effettivamente le giornate in cui il dehors si può sfruttare? La stagione estiva, in Piemonte, è limitata a pochi mesi, e se aggiungiamo le giornate di pioggia, di vento o di freddo, i giorni che rimangono a disposizione sono effettivamente pochi.

«Ci sono molti aspetti che vanno ancora chiariti - aggiunge Rinaudo -. Il dehors deve essere aperto o può essere chiuso? Chi ha investito denaro, negli anni passati, per un dehors strutturato, magari in ferro e vetro, oggi si ritrova con uno spazio che non potrà utilizzare».

La situazione, anche a Saluzzo, è tutt’altro che definita. Il Comune ha approvato una delibera che conferma l’esenzione della Cosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico, nel periodo di emergenza. Ma l’emergenza sanitaria, al momento, termina il 30 aprile. «Il Comune - aggiunge Rinaudo - ha già fatto sapere che sarà sensibile alle esigenze dei ristoratori, e lo stesso hanno confermato i principali comuni del territorio».

Devis Rosso

e Michela Aimar

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