Alla Casa di riposo 35 contagiati E si attende l’esito di 26 tamponi jpfasufoas jdieci venti ffggffgfgffgpasufpoasdufpoasd
Trentacinque contagiati dal coronavirus alla casa di riposo di Sanfront. Sedici sono ospiti, diciannove addetti del personale. Fra questi ultimi, per fortuna, nessuno di essi al momento è ricoverato in ospedale.
Ecco il “bollettino di guerra” della residenza per anziani di via Marconi, da settimane nell’occhio de ciclone.
Se non è ancora un focolaio, quello esploso nella casa di riposo di Sanfront è quantomeno qualcosa di simile, unico caso in zona.
Non tanto perché i paesi intorno sono nel complesso ben al di sotto delle statistiche che arrivano dalla struttura del laborioso centro della media Valle Po (5 a Paesana, 2 a Martiniana, 2 a Rifreddo, 4 nella popolosa Revello), quanto perché la conta potrebbe ulteriormente ampliarsi una volta che si conosceranno gli esiti dei restanti 26 tamponi cui è stato sottoposto l’intero personale.
Dei 12 tamponi effettuati sugli ospiti, nove sono già arrivati (3 positivi e 6 negativi) e ne mancano dunque soltanto tre.
«Da loro dipenderà il futuro prossimo della struttura» dice il presidente Silvio Ferrato, che nella casa di riposo trascorre praticamente l’intera giornata e che da settimane non fa ritorno a casa e non abbraccia né moglie né figlia.
Ferrato nei giorni scorsi ha preso parte a una videoconferenza con il Prefetto, il direttore dell’Asl, l'Unità di crisi della Regione, l'assessore regionale e tutte le strutture della zona interessate dal Coronavirus. E ogni sera pubblica su Facebook una sorta di bollettino medico della giornata: gli ultimi lasciano intravedere qualche spiraglio di ottimismo.
Attualmente la struttura garantisce i servizi essenziali grazie a turni massacranti del personale: «Uomini e donne di straordinario valore, che ha saputo mettere da parte tutto per fare spazio alla professionalità, alla solidarietà nei confronti degli ospiti e dei colleghi: come non potrei non ringraziarlo? - dice ancora Ferrato -. Così come vorrei ringraziare tutti quei sanfrontesi e non che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza con donazioni di denaro a di materiale».
L’ente di Corso Marconi ha acquistato una pistola atomizzatore, per nebulizzare e sanificare con una soluzione a base di alcool etilico le stanze della struttura, mentre tutti gli spazi comuni sono trattati una volta la settimana dalla Gem Chimica.
Di più, umanamente, forse soltanto i “leoni da tastiera” sono capaci di fare.
Apprezzamento per il lavoro svolto è stato espresso nei giorni scorsi direttamente al presidente Ferrato dal direttore generale dell’Asl Cn1, Gabriele Ghigo: «Ho seguito in questi giorni da lontano la vicenda della vostra Casa di riposo, che avevo visitato qualche settimana fa all'inizio dell'emergenza Covid-19 per la ricollocazione dell'ambulatorio infermieristico. Avevo avuto modo di verificare l'applicazione tempestiva delle misure di contenimento degli accessi, che purtroppo non è bastata a evitare il problema. Dalle sue parole - continua Ghigo rivolto al presidente Ferrato - traspare una volontà decisa di agire per il bene della struttura e dei suoi operatori che le fa davvero onore».
Poi l’auspicata promessa d’aiuto: «In caso di necessità, i miei collaboratori in Distretto hanno già preventivato un possibile aiuto per quanto riguarda l'assistenza infermieristica qualora la situazione dovesse diventare insostenibile con le vostre sole forze».