Alla prima nevicata è subito black-out

Alla prima nevicata è subito black-out
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Egregio direttore,

ancora una volta siamo stati facili indovini: alla prima nevicata della stagione, evento rarissimo e non pronosticabile ad inizio dicembre in una regione come il Piemonte, si sono verificati ovunque guasti e disservizi, con interi paesi e vallate rimaste al buio e al freddo per ore.

Venerdì 4, a pomeriggio inoltrato e durante tutta la serata, abbiamo letto mail che, nel tentativo di arginare la marea montante di problemi, hanno scardinato qualsiasi concetto di reperibilità e di orario di lavoro, di disconnessione e di privacy.

Perché scriviamo privacy? Perché, nel caso in cui il cellulare aziendale risultasse giustamente staccato da parte dei colleghi non reperibili, i vari responsabili (o chi per essi) non si sono fatti scrupolo di chiamare gli interessati usando i numeri privati di ciascuno, minacciando ritorsioni punitive nel caso in cui avessero ricevuto una mancanza di disponibilità da parte di qualcuno.

Nei fatti, dell’azienda al passo con i tempi e tecnologicamente avanzata che leggiamo nei suoi comunicati stampa e ascoltiamo nelle rare occasioni di incontro che ci vengono riservate, non vediamo alcuna traccia.

Gli organici, che da anni denunciamo invano come insufficienti a garantire i numeri minimi di gestione e controllo della rete piemontese, hanno ancora una volta dimostrato la loro insufficienza.

Queste nostre affermazioni vengono anche confermate dai dati ufficiali di Arera, che in un recente rapporto ha pubblicato i dati relativi alle penali pagate agli utenti (ora clienti) per le mancate forniture di energia elettrica: l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente registra infatti un passaggio dai 45 milioni di euro versati del 2018 ai 112 milioni di euro corrisposti nel 2019. Di questi, ben 108,2 milioni sono le penali pagate da E-distribuzione.

Che esista un problema sulla rete lo sanno tutti tranne i vertici aziendali, per i quali denunciare i problemi è sinonimo di disfattismo.

Per questo abbiamo provato in questi ultimi mesi a far ragionare i vertici di E-Distribuzione, anche con azioni di lotta, che replicheremo con uno sciopero nazionale di 8 ore il prossimo 17 dicembre, su quanto sia importante consolidare la presenza sul territorio della società attraverso uno straordinario investimento occupazionale e strutturale.

Interesseremo, com’era nostra intenzione già da prima dell’attuale emergenza, la politica regionale e territoriale del problema E-Distribuzione, perché siamo convinti che gli amministratori delle nostre città e vallate non abbiano ancora ben chiara la situazione disastrosa nella quale versa la rete di distribuzione piemontese.

Dopo ogni black-out i lavoratori vengono ringraziati con sorrisi e pacche sulle spalle dal dirigente di turno, che incassa e poi vola ad altro incarico. Gli unici che restano sul campo a lavorare, giorno dopo giorno, sono i colleghi che, nel frattempo, dovrebbero anche aiutare l’azienda nel suo scellerato processo di esternalizzazione delle manovre in media tensione.

Ci sembra che la misura sia colma!

Le Segreterie Regionali

Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil

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