Amorisco scrive al vescovo

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Sabato scorso, nella celebrazione della messa di commiato, i parroci don Ettore Signorile e don Marco Casalis - a meno di due anni dall’insediamento - e don Carlo Vagge, da quasi otto anni attivo a Sampeyre e nell’alta val Varaita, si sono congedati per altre destinazioni decise dal vescovo Cristiano Bodo.

Alla cerimonia era presente l’amministrazione comunale di Sampeyre nelle persone del sindaco Domenico Amorisco, del vicesindaco Roberto Dadone, dell’assessore Andrea Bisio, del capogruppo di maggioranza Leo Massarenti. In chiesa anche il consigliere Enrico Botta e il sindaco di Bellino assieme a numerosi fedeli.

Nel saluto del primo cittadino di Sampeyre è stata data lettura della richiesta di riesame della decisione assunta dal vescovo: «Don Ettore, don Carlo e don Marco sono diventati punti di riferimento importanti per molte persone, hanno saputo conquistare la stima e la fiducia della gente, che ha percepito di poter trovare in loro un amico sulla porta della chiesa di cui abbiamo bisogno per poter sopravvivere in questa grave solitudine».

Prosegue la lettera del sindaco Amorisco: «Ci si chiede: perché questo cambio totale? Perché almeno uno di loro non poteva rimanere con noi per dare continuità pastorale?». Poi l’appello diretto al vescovo: «Sia di buon cuore a favore di noi gente di montagna, con un riesame anche parziale della decisione già assunta in merito al trasferimento di don Ettore, don Carlo e don Marco ad altre parrocchie... siamo fiduciosi che lei lo possa fare».

Amorisco, con delusione e amarezza per quello che definisce «l’immotivato trasferimento dei tre parroci», nel suo saluto ha anche letto la risposta del vescovo, pervenuta due giorni dopo la richiesta, tempestiva e altrettanto negativa: «Ribadendo ancora una volta tutto il mio apprezzamento, comunico che la decisione, riguardando i vari trasferimenti dei sacerdoti in questione e di altri della nostra Diocesi, è definitiva».

Il sindaco di Sampeyre ha poi concluso il suo intervento: «In questo particolare momento, nel rivolgere il saluto a don Ettore, don Marco e don Carlo, a nome mio personale, dell’amministrazione comunale e della intera popolazione di Sampeyre voglio consegnare a ciascuno di loro una stola, un paramento sacro come segno di profondo ringraziamento per l’apprezzata opera svolta per la cura delle nostre anime, unitamente al messaggio di augurio di buon lavoro pastorale nelle parrocchie di nuova destinazione».

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