Ancora sbarrato il santuario di Valmala Locande in crisi: pronti ad aprire, ma come?

Ancora sbarrato il santuario di Valmala Locande in crisi: pronti ad aprire, ma come?
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C’è forte attesa a Valmala per un ritorno alla normalità che consenta la riapertura del santuario e lo sblocco delle attività di ristorazione. I due mesi di quarantena per l’emergenza sanitaria, seguiti a un inverno con poca neve che ha frenato la stagione dello sci di fondo e delle ciaspole, hanno cancellato le presenze sia di fedeli che di turisti. Ora gli operatori mordono il freno e auspicano che con il via libera alle celebrazioni delle messe - previsto dal 18 maggio - almeno la vita del santuario possa riprendere.

I titolari dei locali ne hanno parlato con il rettore don Federico Riba (vedi articolo a lato) il quale attende ordini superiori dalla curia saluzzese per far partire la messa domenicale. Nel frattempo l’unica presenza attiva in zona è stata quella degli operai forestali che hanno sfoltito la fitta vegetazione che costeggia l’area del santuario rendendolo nuovamente visibile da lontano.

L’attesa di ripartire è dunque all’ordine del giorno, anche se ci sono timori per le misure restrittive che potrebbero creare problemi con la clientela. Tra i gestori - Giulio Allasina (Gian Giuli), Miky e Marco (da Piero) e Mariella Allasina (Locanda del Santuario) - la preoccupazione è palpabile, con l’estate alle porte.

Spiega Giulio Allasina, figlio dei compianti gestori Gian di Caja e Mariuccia: «Se davvero sarà richiesta la distanza di quattro metri fra i tavoli, oltre ai divisori in plexiglass, sarà difficile continuare il nostro lavoro. Personalmente penso di sfruttare gli spazi esterni e servire un menu limitato, tipo polenta e cinghiale. Spero ancora che prevalga il buon senso e ci sia consentito di garantire un servizio adeguato».

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