Anello si ricandida, Fina ed Ellena ci pensano Patrile lascia, incognita Amorisco a Sampeyre In primavera andranno alle urne cinque comuni della val varaita: partite le grandi manovre

Anello si ricandida, Fina ed Ellena ci pensano Patrile lascia, incognita Amorisco a Sampeyre In primavera andranno alle urne cinque comuni della val varaita: partite le grandi manovre
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Nel corso dell’anno appena iniziato ben cinque Comuni della valle Varaita - Sampeyre, Pontechianale, Casteldelfino, Frassino e Melle - saranno chiamati alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare i rispettivi Consigli comunali.

Un test significativo che potrà incidere anche sui futuri assetti dell’Unione Montana.

Vediamo qual è lo stato dell’arte, quando iniziano le prime manovre in vista di un ritorno alle urne che – emergenza sanitaria permettendo – avverrà nella tarda primavera.

I DUBBI DI SAMPEYRE

La situazione più interessante è indubbiamente quella di Sampeyre sia per il peso che il capoluogo riveste in valle, sia perchè la situazione ad oggi vede aperte varie opzioni, tutte però da definire.

Il sindaco uscente, Domenico Amorisco, veterano di lungo corso amministrativo in valle, subentrato nel 2016 all’assicuratore Roberto Sasia, non ha ancora sciolto le riserve se tornare a guidare la lista “Coalizione per Sampeyre”.

Cinque anni fa la formazione che capitanava con 519 voti (72,6%) aveva sbaragliato le lista concorrente “Sampeyre c’è’”, guidata dal geometra Gianfranco Fino, che si era fermata a 196 suffragi (27,4%).

In attesa di vedere se Amorisco riproporrà la propria candidatura a sindaco e quali saranno i contendenti, resta da capire se l’attuale maggioranza riuscirà a restare unita. Non è infatti un mistero che da qualche tempo ormai la “Coalizione per Sampeyre” non risulti più così granitica come era parsa all’indomani della scorsa tornata amministrativa.

PONTECHIANALE SVOLTA

Da mesi ormai, da quando cioè il sindaco Oliviero Patrile ha lasciato intendere di voler mollare per impegni legati alla sua attività di gestore del rifugio Vallanta, si sono infittiti i pour parler per la sua successione.

Patrile nel 2016, alla guida della lista “Fiordalis”, per soli 8 voti si era aggiudicato la guida amministrativa del Comune del lago. 83 (52,5%) erano stati i consensi ottenuti, contro i 75 (47,5%) ricevuti dalla sua competitor Beatrice Ottonelli.

I “grandi vecchi” hanno avviato i loro conciliaboli con le famiglie più influenti del paese, ma c’è chi, pur rispettandone il ruolo, vorrebbe investire su qualche nuova energia per rilanciare turisticamente un paese che ha tante potenzialità ancora da esprimere.

SFIDA A CASTELDELFINO

Il governo del municipio in questi cinque anni è toccato ad un “forestiero”, l’orefice verzuolese Alberto Anello, che, con la sua lista “Vivere Casteldelfino”, nel 2016 aveva ottenuto 80 voti (76,3%) contro i 24 (23%) di Pierpaolo Marzio alla testa di “Amore ed energia per Casteldelfino”.

Se cinque anni fa si era trattato di una sfida elettorale sui generis, dal momento che le due liste erano state tacitamente concordate (anche Marzio, come Anello, è verzuolese), questa volta pare ci sia chi sta pensando ad una lista locale. L’iniziativa avrebbe la genesi nelle repentine dimissioni della vicesindaco Lorena Giachino, avvenute circa un anno fa per ragioni che non sono mai state rese pubbliche.

Anello, sindaco iperattivo, riproporrà sicuramente la sua candidatura anche per dar seguito alle varie iniziative avviate nel quinquennio. Ancora incerto il nome del possibile sfidante. Questa volta pare però difficile un accordo preelettorale.

CONTINUITA’ A FRASSINO

Frassino, nella geografia politica della valle Varaita, ha sempre avuto un ruolo significativo per la presenza sul suo territorio di importanti esponenti del mondo occitano, il poeta e letterato Antonio Bodrero (Barba Toni Boudrie), l’ideologo autonomista Francois Fontan, entrambi deceduti, e l’ex attrice e militante occitanista Dominique Boschero. Per 38 anni l’amministrazione comunale è stata guidata da Dino Matteodo, personaggio di punta del Mao (Movimento Autonomista Occitano), già consigliere provinciale ed ex vicepresidente della Comunità Montana.

Dopo il suo ritiro, nel 2016, si sono sfidati due geometri, Roberto Ellena, tecnico comunale, che guidava “Uniti per il futuro di Frassino” e Dante Rigoni, libero professionista, a capo della lista contrassegnata dal simbolo di “Due mani che si stringono”.

Vinse la competizione Ellena per soli 8 voti di differenza. Ne ottenne 93 (52,2%) contro gli 85 (47,7%) del suo sfidante.

Il sindaco uscente non ha ancora deciso il da farsi, ma voci di paese dicono che non è esclusa una sua ricandidatura. Incerto al momento il ruolo di un possibile sfidante.

MELLE VERSO IL TRIS

Da alcuni anni il paese della media valle sta conoscendo - grazie all’intraprendenza di alcuni giovani e al dinamismo della Pro loco - una stagione di rinascita, momentaneamente fermata dall’emergenza sanitaria.

A guidare l’amministrazione comunale da 10 anni è il funzionario della Coltivatori Diretti Giovanni Fina. Nel 2016, nonostante la presenza di tre liste, era stato riconfermato con quasi un plebiscito. La sua formazione “Due stelle alpine” aveva ricevuto 149 voti (79,3%), contro i 21 (11,8%) ottenuti dal capolista Massimo Fina (lista della Campana) e i 18 (9,6%) del candidato sindaco Teresio Isoardi di una formazione forestiera “Rinnovamento di Destra”.

Giovanni Fina è giunto al termine del suo secondo mandato consecutivo, tuttavia la legge - essendo Melle un Comune al di sotto dei 3000 abitanti - gli consente la facoltà di un terzo mandato. Ha chiesto qualche tempo per riflettere, ma pare intenzionato, visto che la sua squadra glielo chiede, di riproporsi. Nulla invece si sa su chi, eventualmente, vorrà lanciargli la sfida.

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