Attività in ginocchio: «Assurdo non permettere di tornare nelle seconde case» La quarantena vista dal Montoso «Aspettiamo i nostri amici turisti»

Attività in ginocchio: «Assurdo non permettere di tornare nelle seconde case» La quarantena vista dal Montoso «Aspettiamo i nostri amici turisti»
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In ottemperanza alle disposizioni ministeriali per il contenimento della diffusione del Covid-19, è stata annullata la tanto attesa gara di trial che avrebbe dovuto svolgersi a Montoso nella giornata di domenica 24 maggio.

«La seconda prova del quarto Trofeo Nord Ovest di Trial Asi - precisa l’associazione sportiva dilettantistica ViviMontoso -, quest’anno non si svolgerà in quanto il calendario degli eventi 2020 è già stato precedentemente deciso. Come associazione prendiamo tempo fino al 1° giugno per esaminare la situazione in base alla variazione delle restrizioni, ma abbiamo paura di dover annullare tutte le manifestazioni sportive, ricreative, musicali etc. Insomma, è un anno da dimenticare».

La crisi socio-economica generata dalla situazione emergenziale, colpisce in modo particolare le borgate di montagna come Montoso, che, in assenza di turisti, sono costrette a sopravvivere con i pochi residenti rimasti.

FABIANO BALBO MUSSETTO

«In questi due mesi di confinamento - spiega Fabiano Balbo Mussetto de “L’angolo delle golosità” di Montoso - abbiamo deciso di aprire la nostra attività, un piccolo negozio di alimentari e gastronomia, solamente alcuni giorni alla settimana, previo appuntamento da parte del cliente. Dato lo scarso numero di residenti e delle poche famiglie rimaste dopo le vacanze di Carnevale, non avrebbe avuto alcun senso rimanere aperti tutti i giorni della settimana, anche per l’esistenza di un’altra bottega di alimentari».

Prosegue il commerciante: «Nonostante i proprietari delle seconde case non possano fermarsi in loco sino alla data del 18 maggio, sabato 8 siamo comunque ripartiti con il consueto orario. Quest’estate lavoreremo sicuramente di più, seppur con maggiore difficoltà a causa delle restrizioni. Per il momento abbiamo sostenuto molte spese per sanificare i locali con un apposito macchinario, e acquistare igienizzanti e dispositivi di protezione. Sarà una stagione estiva difficile, speriamo che gli amici di Montoso non manchino».

IL PUNTO DI VISTA

DI GIOVANNI FORNERO

«Essere in possesso di un’attività commerciale in montagna ai tempi del coronavirus - sottolinea Giovanni Fornero dell’Alimentari Montoso -, soprattutto quando ci si trova in una borgata con soli trenta abitanti e una ventina di turisti che per scelta o per azzardo hanno deciso, terminate le vacanze di Carnevale, di non rientrare nelle loro prime case, è veramente unìimpresa. Inizialmente, quando i cittadini non sapevano come comportarsi per evitare la diffusione del virus e per paura di essere multati, dovevo, insieme ai miei figli, praticare la mansione di psicologo piuttosto che di commerciante. Terminato il primo periodo, la popolazione sperava di poter salire a Montoso per trascorrere in tranquillità le vacanze pasquali, ma la “doccia fredda” giunta dal governo, che ha chiuso tutto sino al 4 maggio, ha rammaricato, e non poco, sia i turisti che i noi commercianti».

Continua Fornero: «Il mio lavoro si svolge praticamente in mattinata, con circa 10-12 scontrini al giorno. Avendo un po’ di esperienza mi ero approvvigionato di tutti i beni di prima necessità: farina, lievito, alcol, etc, che in pianura si trovano ormai con difficoltà. Questo primo momento si è fortunatamente concluso. I turisti che speravano di tornare a Mantoso sin dal 4 maggio, mi chiamano disperati poiché vorrebbero trasferirsi dalle città per respirare la sana aria di montagna e mi chiedono di essere il loro portavoce per evidenziare nelle sedi competenti la rabbia e la profonda delusione scaturita dall’ultimo decreto, che non ha alcun senso. Si potrebbe scalare il Monviso poiché viene ritenuta un’attività motoria, ma dormire nelle seconde case è reato. Assurdo».

Un’altra incongrua autorizzazione è che un solo componente della famiglia possa recarsi nell’abitazione secondaria per lavori di manutenzione. Queste case sono spesso isolate, una persona sola potrebbe anche sentirsi male. Domanda: due persone dello stesso nucleo familiare quale danno potrebbero arrecare?

«Lavorare così è quasi impossibile - sbotta Fornero -, ma la gente di montagna non si arrende. Ai politici voglio sottolineare che non è con il silenzio che si ottengono i consensi. Se il virus non si trasmette mantenendo le distanze di sicurezza, è ancora più difficile che questo avvenga in montagna, dove i grandi spazi facilitano le distanze interpersonali. Sarebbe invece opportuno liberare le città da tutti coloro che vogliono trasferirsi nelle seconde abitazioni, alleggerendo così le lunghe code nei supermercati, gli assembramenti nei parchi e negli autobus. L’Alimentari Montoso, comunque, anche se per pochi, resta aperto».

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