Aveva 20 bambini a settimana, ora svende i suoi cavalli Parla Sara dell’Happy Horse Day: il mio centro è finito

Aveva 20 bambini a settimana, ora svende i suoi cavalli Parla Sara dell’Happy Horse Day: il mio centro è finito
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«Mi ritrovo costretta a vendere le mie due cavalle, non riesco a mantenerle». Con queste parole Sara Ludo, presidente dell'associazione Happy horse day, depone le armi in seguito a un periodo estenuante. Si ferma infatti il sodalizio sportivo dilettantistico, iscritto al Coni, che era nato  per favorire il  contatto diretto con il cavallo, la natura e l'animale domestico in generale.

«Da ormai un anno non si lavora più - spiega la presidente - e, come associazione, non abbiamo diritto a nessun tipo di sostegno economico. Con la nostra attività abbiamo fatto del bene alle persone, specialmente ai bambini affetti da alcune patologie, che dal contatto con gli animali traggono grande beneficio. Mi ritrovo ad oggi - confida Sara, ormai rassegnata - senza una prospettiva. Ho degli animali da dover dare via, e non ho un minimo di sostentamento economico per potermi mantenere».

Dal racconto di Sara traspare una situazione drammatica. Aveva iniziato l'attività nel 2017, arrivando ad avere 20 bambini alla settimana presso il centro didattico estivo. Oggi ha in mano un pugno di mosche. 

«La cosa più spiacevole è che nessuno ci abbia offerto un minimo di aiuto. I cavalli mi costano 300 euro al mese, ma come faccio a mantenerli senza nessuna entrata? Non mi sono voluta io tutto questo, ho sempre lavorato e cercato di mandare avanti l'associazione al meglio, ma ad oggi la decisione non può che essere questa. I cavalli sono un avelignese e un trotter, due bestie buonissime». «La mia speranza - spiega con la voce rotta - è che finiscano in buone mani, tanto buone come quelle dei piccoli bimbi che le hanno toccate ed accarezzate per tanti anni».

Resta il problema dei cavalli, destinati chissà dove, e soprattutto il futuro di Sara. A meno che qualcuno si decida di aiutare la ragazza, tramite un'adozione a distanza. Un sostegno economico, anche portato da più persone contemporaneamente, potrebbe consentire a Sara di respirare e di continuare a occuparsi dei suoi amati cavalli.

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