Buon compleanno, Ludovico II Ultimo grande marchese di Saluzzo Zzzzz zzzzzz
Nel libro decimoterzo della “Storia di Saluzzo e dei suoi Marchesi”, Carlo Muletti (il maggior storico delle vicende marchionali morto a Verzuolo 151 anni fa, il 23 marzo 1869) colloca la nascita di Ludovico II, marchese di Saluzzo, nel giorno 29 marzo 1438, durante il governo di Ludovico I.
L’epoca di governo di questi due marchesi ha rappresentato il periodo aureo e di maggior prestigio politico–economico del Marchesato, a cavallo tra il XV e il XVI secolo, in un momento storico in cui il territorio Saluzzese restava soggetto all’influenza dello Stato francese da un lato e della dinastia sabauda dall’altra.
Era dunque una situazione politica complessa, quella in cui venne a trovarsi il Marchesato di Saluzzo sia con Ludovico I che poi con Ludovico II. Sotto Ludovico I si assistette infatti a un indebolimento della monarchia francese e dunque a una minore influenza sulle vicende del Marchesato, mentre sotto il dominio di Ludovico II la situazione cambiò nuovamente, con la Francia sempre più interessata alle vicende interne del Piemonte e del Marchesato, peraltro suo Stato confinante.
Ciononostante, Ludovico I aveva deciso di prestare il proprio omaggio alla dinastia Savoia, con cui, tuttavia, aveva degli attriti, legati ad alcune contese territoriali, in particolare quelle relative al Monferrato.
In questo contesto storico vide la luce Ludovico II, marchese di Saluzzo, il 29 marzo 1438. La sua successione al trono del Marchesato avvenne però solo nel 1475, alla morte del padre.
Il suo governo su Saluzzo durò fino all’inizio del nuovo secolo (1504).
Se Ludovico I aveva cercato di consolidare la situazione politica del Marchesato, attraverso la sua alleanza con i Savoia prima e con la Francia in seguito (Ludovico II trascorse gli anni della sua formazione alla corte di Francia), matrimoni combinati, relazioni con gli altri ducati italiani (come il ducato di Milano), con Ludovico II il Marchesato diede avvio ad alcune importanti opere pubbliche, come la costruzione di una galleria sotto il Monviso, il futuro “Buco di Viso”.
Saluzzo era, infatti, in quell’epoca uno dei due poli di una via commerciale che, dal nostro territorio, arrivava fino al di là delle Alpi, in territorio francese: la cosiddetta “Via del Sale”. Per portare a compimento quest’imponente opera, il Marchese chiese l’aiuto economico-finanziario del Delfino, il Re di Francia.
Insieme, completarono questa nuovo percorso di comunicazione, tra il 1478 e il 1480, presente ancora oggi come vestigia di quell’illustre passato.
Un altro segno della potenza di Ludovico II è dato dal fatto che, durante il suo regno, Saluzzo si dotò di una zecca e coniò moneta, con i caratteri romani e con l’effige del marchese. Sotto di lui, inoltre, il Marchesato cercò di guardare oltre i suoi confini naturali: al prezzo di millecinquecento fiorini, Ludovico si sposò nel 1490 con Giovanna, figlia del Marchese di Monferrato. Ciò, però, riaprì vecchie contese con la dinastia Savoia, anch’essa interessata a governare quei territori. Molto più duratura e fortunata fu l’unione di Ludovico con la sua seconda moglie, Margherita di Foix, imparentata con il Re di Francia, che divenne reggente dopo la sua morte.
Il nome di Ludovico II resta associato ad alcuni importanti personaggi della sua epoca, quali ad esempio Galeazzo Cavassa, dal 1464 Vicario generale del Marchesato e di suo figlio Francesco, Vicario Generale dal 1502, gli uomini più influenti della Saluzzo dell’epoca.
Dopo la morte di Margherita di Foix, avvenuta nel 1536, il territorio saluzzese perse via via la propria indipendenza politica, a vantaggio dei Francesi prima e dei Savoia poi.