Caccia al sabotatore della Croce illuminata
Sono due le novità sul caso - un vero “giallo” - che riguarda la Croce della Battagliola, illuminata nel 2019 per iniziativa del gruppo Alpini di Bellino e ripetutamente “spenta” per mano di qualcuno che sembra accanirsi contro quel simbolo per partito preso.
La prima notizia, fornita dal capogruppo degli Alpini di Blins, Armando Estienne, è che si sta lavorando per riattivare l’impianto di illuminazione alimentato da pannelli solari. La Croce della Battagliola, dunque, tornerà presto a riaccendersi e brillare sulla cima del Monte Cavallo.
Seconda notizia, lo stesso Estienne è stato sentito dai carabinieri di Casteldelfino, che stanno indagando sul fatto. Il sospetto che non si tratti di ordinari atti di vandalismo ma del “diabolicum perseverare” di un inquietante e per ora ignoto “nemico” della Croce, è la pista che trova maggiori consensi.
Spiega Armando Estienne: «La Croce della Battagliola è di tutti ed è stata illuminata per tutti, al fine di portare a chi le volge lo sguardo, nel buio della notte fisica o del cuore, uno spiraglio di luce, di speranza e di pace. E’ triste e desolante constatare che qualcuno continui a volerla oscurare specialmente in questo periodo già tenebroso di suo. Solo persone che hanno paura di esprimere le proprie opinioni e di confrontarsi possono perseverare a compiere un gesto così infimo e irrazionale. Chi agisce - sottolinea Estienne - deve avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Il dialogo, a cui siamo aperti, è migliore di qualsiasi atto vendicativo. Comunque la Croce della Battagliola sarà nuovamente accesa, grazie ai giovani volontari che si sono resi disponibili, e d’ora in avanti verrà dotata di una telecamera di sorveglianza».
La Croce della Battagliola è stata posata sul Monte Cavallo, spartiacque tra il vallone di Bellino e il versante di Pontechianale, nel luglio 1969, insieme alla Madonnina, a ricordo delle migliaia di soldati - tra cui 1350 dell’esercito sardo-piemontese - caduti nella sanguinosa battaglia per la successione austriaca svoltasi il 19 luglio 1744.
Nel luglio 2019, in occasione del 50° anniversario della posa, gli Alpini di Bellino si mettono all’opera per illuminarla. «Con me - ricorda Estienne - c’erano Valter Borgna, Guido Deferre, Gianni Cischino e Antonio Gallian. Abbiamo riverniciato la Croce dopo aver rimosso la ruggine sistemando poi il palo di ancoraggio dei pannelli solari e scavando per mettere il tubo di contenimento dei fili che portano la corrente. La ditta Snow Eliant dei Fina ha curato l’allestimento finale e il 23 luglio c’è stata la festa dell’accensione».
La luce è durata poco più di un mese: a fine agosto 2019 la Croce si è improvvisamente abbuiata. I Fina sono risaliti sul monte ripristinando l’impianto e l’illuminazione è ripresa venerdì 1° novembre 2019.
Anche stavolta la luminaria non ha avuto lungo vita: il forte vento nei giorni precedenti il Natale ha strappato i cavi. Ma in un sopralluogo operato ai primi di gennaio 2020 si è scoperto che qualcuno aveva poi divelto le canaline e i led, gettando il tutto negli ontani verso Pontechianale. Il lungo e nevoso inverno ha impedito di riavviare i lavori, partiti a inizio estate, con la riaccensione il 16 luglio. Tutto ok fino all’8 ottobre 2020, quando l’impianto è stato nuovamente manomesso. Due giovani bellinesi, esperti in materia, hanno riacceso la Croce, rimasta illuminata fino al 1° marzo, data dell’ultimo sabotaggio.