Calderoni: all’orizzonte la speranza del terzo mandato

Calderoni: all’orizzonte la speranza del terzo mandato
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La politica saluzzese, al di là delle questioni strettamente amministrative, ha subito anch’essa le conseguenze della pandemia.

Non che prima vi fosse chissà quale dibattito, ma l’emergenza sanitaria, non consentendo incontri in presenza, l’ha ulteriormente privata di quel po’ di dialettica che ancora persisteva.

I Consigli comunali si sono ridotti a variazioni di bilancio o edilizie, facendo venir meno i pochi spunti di confronto che, di tanto in tanto, si coglievano. La maggioranza di centrosinistra non riscontra intoppi di sorta da parte della minoranza di centrodestra, che, ultimamente, pare aver anche rinunciato a presentare interrogazioni.

Un paio di settimane fa, prendendo spunto dalla cadenza del secondo anno dalla riconferma a sindaco di Mauro Calderoni abbiamo lanciato un “ballon d’essai” gettando uno sguardo di prospettiva su quello che potrà avvenire fra tre anni, quando avrà concluso il suo secondo mandato. Il sindaco, con garbo, ci ha fatto notare che non abbiamo considerato l’ipotesi del terzo mandato, tema che è all’esame del Parlamento.

Il consigliere comunale e regionale della Lega, Paolo Demarchi, l’esponente più alto in grado dell’opposizione consiliare, ci ha segnalato che l’accorpamento di Castellar a Saluzzo potrebbe consentire a Calderoni la facoltà di un’ulteriore candidatura nel 2024.

Entrambe le opzioni necessitano però di riscontri legislativi che ad oggi mancano.

Certo è che, se venissero confermate, lo scenario cambierebbe.

I tre anni che ci dividono dalle prossime elezioni amministrative saranno contrassegnati da alcuni appuntamenti che inevitabilmente s’intersecheranno con le vicende politico-amministrative cittadine.

Nella primavera 2023 ci saranno le elezioni politiche nazionali, una consultazione che non potrà lasciare indifferente la politica saluzzese. Più o meno nello stesso periodo dovranno essere rinnovati i vertici della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, oggi presieduta da Marco Piccat.

Nel 2024, insieme alle comunali, ci saranno anche le elezioni regionali dove sarà forte la tentazione di Mauro Calderoni di sfidare a singolar tenzone Paolo Demarchi. Il centrosinistra farebbe quadrato intorno al sindaco uscente, mentre al consigliere regionale leghista potrebbe essere richiesto dal suo partito di cimentarsi nella sfida municipale alla guida del centrodestra.

Rinnovo della Fondazione e vicende elettorali sono questioni a sé stanti, che tuttavia avranno inevitabili ricadute sulla politica cittadina, non fosse altro perché alcuni degli amministratori comunali in carica ne saranno i probabili protagonisti. Il caso dell’eventualità del terzo mandato a sindaco aprirebbe nuovi scenari sia nel centrosinistra che nel centrodestra.

Calderoni dovrebbe infatti reinventarsi la coalizione “Insieme si può”, dal momento che alcuni esponenti dell’attuale maggioranza sembrano intenzionati a ritirarsi mentre chi resta vorrà ritagliarsi quello spazio finora precluso.

Per il centrodestra diverrebbe obbligatorio un profondo ripensamento, considerato che quello praticato dal 2004 ad oggi è risultato fallimentare.

A fronte di un centrodestra tentato da una radicalizzazione a destra, potrebbe spuntare un’area connotata in maniera più liberal-riformista i cui contorni risultano al momento poco chiari, ma che promette di uscire allo scoperto in autunno.

I gruppi di Calenda e Renzi, formalmente presenti su piazza ma non operativi, potrebbero saldarsi ad elementi di ambedue gli schieramenti per tentare di sparigliare.

Se così fosse, lo schema attuato dal sindaco nel 2019, che gli ha consentito una relativamente facile riconferma, dovrà essere rimodulato per non essere messo all’angolo dal presidente del consiglio comunale Enrico Falda o da chi per esso.

Difficile infatti pensare che Calderoni possa rinunciare – a prescindere dal ruolo che vorrà o potrà assegnarsi – a fungere da mazziere nel poker della prossima campagna elettorale.

L’unica certezza è che non ha espresso le sue volontà testamentarie e non risulta abbia intenzione di farlo tanto presto.

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